Cancellato dalla politica italiana alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre, Luigi Di Maio ora avrà una seconda vita istituzionale negli organi comunitari. La fedeltà draghiana degli ultimi mesi al governo e i rapporti intrecciati da ministro degli Esteri, infatti, gli hanno consentito di essere scelto come inviato speciale dell'Unione Europea nel Golfo Persico. A incaricarlo a decorrere dal primo giugno e per almeno 21 mesi (fino al 28 febbraio 2025), dopo «un'attenta riflessione» che ha indicato l'ex capo politico del Movimento 5 stelle come «il candidato più adatto», l'Alto rappresentante Ue in politica estera Josep Borrell.
Quella che sarà ricoperta da Di Maio è una nuova figura che, al pari di quanto avviene in altre regioni o paesi specifici, promuoverà relazioni politiche e interessi dell'Unione europea con i paesi del Golfo arabo. Un ruolo attivo tanto negli sforzi di consolidare la pace, stabilità e stato di diritto (mai scontato a quelle latitudini), quanto nel favorire interscambi commerciali e delicati equilibri politici (basti pensare al Qatargate). Sarà cioè “voce” e “volto” di Bruxelles in una regione chiave che include Bahrein, Kuwait, Iraq, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
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