Vittorio Emanuele, il figlio di Umberto II, l’ultimo re d’Italia, e di Maria José, morto a 86 anni a Ginevra, verrà sepolto a Superga secondo le sue ultime volontà. I funerali, vista la grande folla che si prevede, saranno celebrati il prossimo sabato 10 febbraio alle 15 nel Duomo di Torino. A comunicarlo in via ufficiale è stata la stessa Casa Savoia. «L’accesso al Duomo per la Santa Messa esequiale sarà possibile soltanto con biglietto di invito». «Dopo il rito funebre, Sua Altezza Reale il Principe Vittorio Emanuele sarà tumulato in forma strettamente privata nella Cripta Reale nella Basilica di Superga, luogo di sepoltura della tradizione sabauda. Nella giornata di venerdì 9 Febbraio, a partire dalle ore 12.30 e fino alle ore 21.00 - si legge ancora - quanti vorranno rendere l’estremo saluto a Sua Altezza Reale, potranno farlo presso la Chiesa di Sant’Uberto, all’interno del complesso della Reggia di Venaria Reale». Il principe Vittorio Emanuele verrà cremato e le sue ceneri verranno riposte a Superga. Sarebbe la prima volta in assoluto per un capo di Casa Savoia. Una scelta dovuta al fatto che a Superga attualmente non sarebbe a disposizione un loculo per una bara intera, ma una celletta cineraria sì.
I NODI DA SCIOGLIERE
Restano però ancora da risolvere tutta una serie di questioni burocratiche internazionali, visto che la salma si trova attualmente a Ginevra.
Al funerale di Vittorio Emanuele di Savoia saranno presenti anche le Guardie d’onore, con il mantello blu notte e lo stemma della casata sul lato sinistro. L’Istituto militare risale all’Ottocento, il presidente D’Atri spiega che oggi ne fanno parte 2.400 persone.
Vittorio Emanuele di Savoia era sposato con Marina Doria, da cui ha avuto un figlio, Emanuele Filiberto. Pretendente al trono d’Italia, per anni in disputa con la linea dinastica di Aimone di Savoia-Aosta, Vittorio Emanuele di Savoia, è stato una personalità controversa. Negli anni ’70 venne indagato per traffico internazionale di armi in alcuni Paesi mediorientali che erano sotto embargo. L’indagine finì con un’archiviazione. Vittorio Emanuele era intermediario d’affari per conto della Agusta e, grazie all’amicizia con lo scià di Persia Reza Pahlavi, proprio in quegli anni si era occupato della compravendite di elicotteri tra l’Italia, l’Iran e altri paesi arabi. Il 18 agosto 1978 venne accusato di omicidio per aver sparato al giovane tedesco Dirk Hamer, 19 anni, nell’isola di Cavallo in Corsica. L’ipotesi d’accusa di omicidio volontario, sulla base della quale fu in seguito arrestato, cadde nel novembre del 1991 quando fu prosciolto dalla Camera d’accusa parigina e condannato a 6 mesi con la condizionale per porto abusivo d’arma da fuoco, «fuori dalla propria abitazione».