Umberto Mastroianni, chi è l'autore delle opere derubate al Vittoriale: dalla resistenza alla carriera come scultore, la storia

Nato in provincia di Frosinone nel 1910, è stato uno dei più grandi artisti italiani del XX secolo

Umberto Mastroianni, da partigiano a scultore: la storia di uno dei più grandi artisti italiani del Novecento
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Giovedì 7 Marzo 2024, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 19:18

Scultore, pittore e partigiano italiano, Umberto Mastroianni è stato uno degli artisti italiani più celebri del XX secolo. Figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte e zio dell'attore Marcello Mastroianni, è considerato uno dei più grandi geni della scultura del Novecento.

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Gli inizi

Nato a Fontana Liri (Frosinone) il 21 settembre del 1910, Umberto Mastroianni è stato uno dei pittori e scultori più importanti del Novecento italiano.

Figlio di Vincenzo Mastroianni e Luigia Maria Vincenza Conte, fin da giovane dimostra un grande talento artistico e una passione per la scultura, al punto da trasferirsi a Roma nel 1924 per studiare scultura presso lo studio di suo zio Domenico. In questo periodo frequenta anche i corsi di disegno dell'Accademia di San Marcello, prima di trasferirsi nel 1926 con la sua famiglia a Torino, dove perfeziona le sue abilità artistiche presso l'atelier dello scultore Michele Guerrisi. Qui affina il suo stile, ispirandosi al futurismo di Umberto Boccioni e ottenendo il suo primo riconoscimento ufficiale, il Premio del Turismo, offerto dal Ministero della Pubblica Istruzione.

La carriera

A partire dal 1930 la sua carriera decolla, iniziando a esporre le sue opere in mostre nazionali ed europee. Risale al 1931 la sua prima mostra personale, tenutasi alla "Galleria Genova" di Genova, alla quale seguiranno numerose esposizioni alle mostre sindacali nazionali, alle Quadriennali di Roma, alle Promotrici di Torino e alle Biennali di Venezia. Durante la Seconda Guerra Mondiale si unisce alla Resistenza italiana, combattendo nelle formazioni partigiane del Canavese. Un fatto, questo, che influenzerà le sue opere successive, che esprimeranno le istanze nate dalla lotta per la libertà e che svilupperà in lui una poetica della resistenza, riconosciuta anche dal critico d'arte Giulio Carlo Argan. Le sue opere diventeranno un simbolo del significato morale della Resistenza, contribuendo anche a consolidare la sua fama di scultore impegnato. Negli anni Quaranta inizia a sperimentare una nuova arte con materiali poveri, utilizzando terracotte, cartoni, sacchi e gessi, diventando il primo scultore astrattista italiano.

 

Dopo la guerra si evolve verso il dinamismo plastico, ispirato ancora all'arte boccioniana, e con riferimenti al futurismo, al cubismo e alle opere di artisti come Constantin Brancusi, Jean Arp e Henry Moore. Ancora una volta, la sua ispirazione è rivolta alla ricerca dell'uomo e al valore umano, che emergono dalla tragedia e dalla guerra. Uno dei suoi lavori più significativi di questo periodo è il "Monumento ai Caduti di Cuneo", considerato la sua opera più bella e premiata nel 1973 dall'Accademia dei Lincei. Negli anni successivi continua a esporre le sue opere in importanti mostre, ricevendo numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Imperiale in Giappone. La sua ricerca artistica si sviluppa anche nell'incisione, con mostre di acqueforti e cartelle litografiche. Collabora anche con architetti di fama, come Carlo Mollino ed Ettore Sottsass, realizzando opere che combinano scultura e architettura, oltre a lavorare anche come insegnante di scultura presso l'Accademia di belle arti di Bologna, l'Accademia di belle arti di Napoli e l'Accademia di belle arti di Roma.

La scomparsa

Umberto Mastroianni è morto a 88 anni il 25 febbraio del 1998, nella sua casa-museo a Marino, presso i Giardini Colonna. Le sue spoglie sono nel cimitero di Carmagnola, vicino a Torino. Oggi la Fondazione Umberto Mastroianni e il Museo della Fondazione preservano e valorizzano le sue opere, dando al pubblico l'opportunità di ammirare e studiare il suo contributo all'arte del Novecento.

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