Rocco Papaleo ha raccontato un po' di sé intervenendo ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalle 23 alle 3. «Volevo fare il professore ma ero uno studente fallito», ha esordito. Poi, sulla vita privata: «Sono un padre troppo apprensivo, mio figlio è il termometro del mio umore. Vivo con la paura che possa succedergli qualcosa».
Gli esordi da "cantattore"
Papaleo ha parlato della sua carriera: «I miei inizi? Un mix tra il caso e la mia passione per la musica.
Raccontanto ancora della sua vita da ragazzo, Papaleo ha spiegato: «A scuola ero brillante ma ero anche molto distratto, avevo voglia di scherzare, di suscitare sorrisi. All'università ho iniziato facendo ingegneria, poi ho cambiato facoltà e ho scelto matematica. Puntavo a diventare insegnante, a fare il professore. Ero uno studente fallito, lì è venuta la voglia di studiare recitazione, e ho scoperto questa passione. Come l'hanno presa in famiglia? I miei genitori non ci sono più, ma sono stati meravigliosi, non mi hanno ostacolato, mi dissero semplicemente che mi avrebbero sostenuto. Mi considero un cantattore. I miei esempi? Giorgio Gaber, Gigi Proietti», ha spiegato.
La vita privata
Ironico come sempre, Papaleo si è rivolto così ai due speaker: «Io mi farei fotografare volentieri con una bella donna, evidentemente sono un personaggio che non ha quel tipo di appeal e quindi non faccio fatica a proteggere la mia vita privata. In realtà forse non è così interessante da essere spiattellata in prima pagina».
Sulla sua paternità l'attore ha poi rivelato di essere «Un padre troppo apprensivo, la relazione con mio figlio è la mia relazione principale ed è il termometro del mio umore. Se sta bene lui per me è tutto ok. Vivo con la paura che possa succedergli qualcosa, forse non sono stato capace di dirgli i no che gli andavano detti. Nei suoi confronti ho un carattere ansioso».
E sul "politically correct" conclude: «La mia narrazione non urta particolarmente, è impregnata di ironia, tenerezza, dolce. Non c'è molta polemica in quello che propongo io. Non ho avuto mai un problema col politicamente corretto».