I Negramaro: «Per andare a Sanremo Mina rinunciò a un nostro brano. Il concerto per la Romagna? Aspettiamo l'invito della Pausini»

La band festeggia 20 anni di carriera con un tour che partirà ufficialmente dalle Terme di Caracalla di Roma

I Negramaro: «Per andare a Sanremo Mina rinunciò a un nostro brano. Il concerto per la Romagna? Aspettiamo l'invito della Pausini»
di Mattia Marzi
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Martedì 23 Maggio 2023, 06:47 - Ultimo aggiornamento: 08:59

Sliding doors, come nel film di Peter Howitt sugli eventi che possono cambiare il destino. È il 2 marzo 2005 e una band semisconosciuta partita dal Salento inseguendo i suoi sogni di rock'n'roll si presenta sul palco del Teatro Ariston, in gara tra i giovani del Festival di Sanremo. Nell'edizione vinta da Francesco Renga con Angelo, i Negramaro - questo il nome del gruppo - si divertono a spettinare a notte fonda la platea dell'Ariston con il rock spigoloso e alternativo di Mentre tutto scorre. Dopo aver ripetuto un'esibizione minata da problemi tecnici, vengono eliminati. Poteva essere la fine di una storia. Invece il giorno dopo Mentre tutto scorre è nelle programmazioni di tutte le radio. Diciott'anni dopo, la band salentina si prepara a festeggiare i suoi vent'anni di carriera con un tour che dopo la data zero al Parco della Pace di Servigliano, in provincia di Fermo, partirà ufficialmente dalle Terme di Caracalla di Roma, dove da anni vive - e ha messo su famiglia: dall'unione con la scrittrice Ilaria Macchia è nata nel 2018 la piccola Stella - il frontman Giuliano Sangiorgi, con tre concerti in programma il 13, 14 e 16 giugno. Poi il 19, 21 e 22 luglio l'n20 Tour sarà al Teatro Greco di Siracusa e il 22, 23 e 24 settembre all'Arena di Verona. In attesa del concerto-evento del 12 agosto all'Aeroporto Fortunato Cesari di Galatina, con ospiti Elisa, Fiorella Mannoia, Niccolò Fabi, Malika Ayane e altri, a pochi chilometri da dove l'avventura cominciò: «Arrivammo all'Ariston con due dischi già alle spalle, Negramaro del 2003 e 000577 del 2004, e tanta gavetta alle spalle. Sognavamo solo di viaggiare in un van scassato e fare la nostra musica», ricorda il 44enne leader.

 


Come ci arrivaste a Sanremo?
«Supplicando Caterina Caselli, che ci aveva messo sotto contratto un paio di anni prima: "Ma come, vi vantate di essere alternativi e ora mi chiedete di mandarvi a Sanremo?".

Ci serviva una spinta: presentarci in gara con un pezzone rock e farci cacciare a calci nel sedere ci sembrava una buona idea (ride). Ma c'era un problema».


Quale?
«Mentre tutto scorre l'avevamo mandata a Mina, che la stava incidendo per un suo disco».


Chi ebbe la faccia tosta di alzare il telefono?
«Caterina Caselli. Le disse: "Sai, i ragazzi vorrebbero provare a giocarsi la carta Sanremo". Non la fece finire: rinunciò al brano. Un'altra mi avrebbe depennato dalla rubrica, invece lei poco dopo incise altre due mie canzoni, Brucio di te e E così sia».


Come mai non siete più tornati in gara al Festival?
«Perché per quelli della nostra generazione era un tabu, rifarlo in gara. Ora la percezione è cambiata, anche grazie al lavoro fatto da Amadeus. Noi quell'anno con il nostro rock contribuimmo ad aprire un varco dal quale sarebbero passati quasi vent'anni dopo anche i Maneskin: in qualche modo ci siamo sentiti partecipi del trionfo».


2 Dischi di diamante, 31 dischi di platino, 12 dischi d'oro: qual è stata la chiave del successo dei Negramaro in questi vent'anni?
«L'autenticità. Abbiamo dalla nostra un repertorio che non ha mai ammiccato alle mode del momento. Canzoni come Estate, Nuvole e lenzuola, Parlami d'amore hanno superato la prova del tempo e sono diventati classici».


Se lo dice da solo?
«Sì. E rivendico pure il fatto di essere stati la prima band italiana a conquistare l'Arena di Verona e San Siro. Non lo faccio per spocchia, ma per far capire quanto i sacrifici e le rinunce siano stati fondamentali per arrivare a essere quelli che siamo oggi».


Chi altro ci sarà il 12 agosto all'Aeroporto di Galatina?
«Madame, Samuele Bersani, Diodato, Sangiovanni, Ermal Meta, Ariete, Aiello e Rosa Chemical».


Cosa vi lega a Rosa Chemical?
«Anche lui si è fatto cacciare a calci nel sedere da Sanremo (ride). Scherzi a parte, Andro (Andrea Mariano, ndr), il nostro tastierista, lo seguiva da tempo. È nata un'amicizia».


Con Tananai, invece, cosa bolle in pentola dopo il duetto al suo concerto a Milano su "Estate"?
«Una canzone. Non sappiamo ancora quando uscirà. È solo uno dei tanti incontri musicali che abbiamo inciso, oltre a quello con Elisa e Jovanotti su Diamanti. Ma ho già detto troppo».


Laura Pausini ha appena annunciato "Romagna Mia", il concerto per raccogliere fondi per aiutare la popolazione dell'Emilia-Romagna messa in ginocchio dalle alluvioni di questi giorni: il 5 agosto all'Autodromo di Imola ci sarete?
«Vorremmo. Aspettiamo l'invito di Laura. Sarebbe una buona occasione per impegnarci. Da soli non avrebbe senso: insieme si fa la differenza. Siamo a disposizione».

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