«Maradona era in astinenza, è caduto e ha battuto la testa». Le testimonianze delle figlie e dell'infermiera

«Maradona era in astinenza, è caduto e ha battuto la testa». Le testimonianze delle figlie e dell'infermiera
di Alfredo Spalla
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Martedì 1 Dicembre 2020, 07:37 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 12:21

Un Maradona imbolsito, gonfio, in crisi di astinenza, triste e abbandonato a se stesso perfino dopo una caduta. Questo il ritratto delle ultime ore del campione che sta emergendo dalle testimonianze. Le deposizioni dell'infermiera che era in casa al momento del malore e delle tre figlie - Dalma, Giannina e Jana - indicano negligenze che tutte imputano al medico personale Leopoldo Luque, il neurochirurgo che lo aveva operato al cervello e che, in teoria, ne coordinava la degenza domiciliare.

La magistratura ha perquisito lo studio e la casa di Luque, sequestrando molto materiale. Ancora non è stata formulata un'accusa ufficiale, ma le autorità lavorano sull'ipotesi di omicidio colposo. «Maradona è caduto il mercoledì 18 prima della morte (avvenuta il 25 novembre, ndr). È caduto e ha sbattuto la testa, pero non è mai stato portato in ospedale per fare una risonanza, una Tac», ha detto al canale argentino TN, Rodolfo Baqué, l'avvocato che rappresenta l'infermiera Gisela Madrid.

Si tratta della stessa infermiera che sostiene di essere stata obbligata dai suoi superiori a scrivere nel rapporto di aver controllato Maradona alle 9:20, pur non avendolo mai fatto.

A inizio novembre, El Diez era stato operato al lato sinistro del cervello per un edema subdurale, anche questo probabilmente causato da un incidente domestico. In realtà, secondo le ricostruzioni del legale, l'infermiera sarebbe stata licenziata da Maradona il venerdì precedente (21 novembre), ma sarebbe rimasta, per svolgere il minimo delle sue funzioni, dopo la richiesta giunta dall'entourage del campione. «Non ha più potuto assisterlo né controllare i parametri. Consegnava gli psicofarmaci all'assistente di Maradona e lei, restando sulla porta, controllava che li prendesse», ha riferito l'avvocato. Un modo di agire che solleva ulteriori dubbi dopo le rivelazioni di Mario Baudry, attuale compagno di Veronica Ojeda, la donna con cui nel 2013 Maradona ha avuto Dieguito Fernando, il più piccolo dei figli riconosciuti. «Il lunedì prima della morte hanno chiamato Veronica perché Diego voleva vederla. Lei è andata e ha trovato solamente il custode e l'infermiera del fine settimana, nessun altro. L'hanno lasciato morire». Intanto, il portale Infobae ha rivelato il tenore della testimonianza delle figlie.

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Non solo amore

«L'abbiamo visto molto gonfio, soprattutto la pancia e le palpebre», hanno detto nelle deposizione durata circa sei ore. Hanno poi fornito la loro versione sulle dimissioni successive all'operazione: «Ci sono state date tre opzioni. La prima era un ricovero volontario, la seconda era un ricovero forzato e la terza era l'assistenza domiciliare. Ci hanno promesso un ricovero a casa, ma non lo era», hanno detto agli investigatori. La psichiatra Agustina Cosachov, l'altra professionista su cui si concentrano alcuni dubbi dell'indagine, ha fatto filtrare un suo report in cui evidenziava il quadro di astinenza da sostanze di Diego, chiedendo anche che fosse messa a disposizione un'ambulanza fuori dalla villa. Proseguono gli omaggi al dieci argentino fra le scuse dei Pumas del rugby, per il tiepido saluto, la commozione del Boca (e della figlia Dalma) e le polemiche di una calciatrice spagnola, Paula Dapena, che non ha voluto celebrare il minuto di silenzio poiché, a suo intendere, si trattava di «un violento».

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