«Se non ci avesse lasciato non sarebbe successo tutto questo. Potevamo salvarlo, potevamo capire, ora li inseguirò uno ad uno quelli che lasciano». Il vice presidente della Libertas Volley Torreglia, Gennaro Zecchino, non si dà pace. La società sportiva ha scelto il silenzio, per tutelare gli altri ragazzi, ma lui torna a parlare della passione di Filippo Turetta per la pallavolo, dell'improvviso addio alla squadra, dei segnali non colti. «Conosco Filippo da tanti anni, aveva 14 anni, a fine agosto 2022 ci ha comunicato che non avrebbe ripreso l'attività».
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«Un ragazzo modello»
Turetta avrebbe detto che «era in ritardo con l'università, lo sport era un altro impegno che in quel momento non riusciva a portare a termine». Col senno di poi, anche il vice presidente ricorda: «Qualche giorno prima avevamo conosciuto Giulia, era venuta a mangiare una pizza post partita, prima era stata sugli spalti. Erano apparentemente una coppia serena, spiritosa. Lei gioviale, lo stesso non possiamo dire di Filippo, non è mai stato un gran compagnone, tranne quando c'era "la Giulia". Anche quando in partita faceva un punto diretto, al massimo faceva un sorrisetto, la sua massima espansione. La sua massima trasgressione, un orecchino, mai uno scatto, un ragazzo modello».
«Sempre corretto»
Da qui l'incredulità: quel ragazzo così mite, frenato, ha scaricato tutta la sua rabbia sulla ragazza che amava. Si sono interrogati, hanno discusso a lungo. «Sempre corretto con tutti, con gli avversari, non ha mai mostrato atti di rivalsa...», un gesto, un'offesa, una provocazione. «Non ha mai mostrato la parte peggiore di sè. E ci sono rimasto malissimo, mi hanno detto che l'aggressione è stata brutale: non sempre si riesce a conoscere le persone, anche se ti sembra di conoscerle». Cinque anni, in quell'età in cui i ragazzi sembrano più trasparenti con mister e presidenti che tra le mura domestiche. «In presenza di Giulia raggiungeva una certa sicurezza, una completezza di se stesso.