Enrico Papi: «Io e Ilary Blasi? Mai una lite, è più probabile l'amore. È il tipo di donna che mi piace, simpatica e cinica»

Opinionista all’“Isola dei famosi” su Canale 5, lo showman smentisce problemi con la conduttrice. «In passato alcuni prepotenti mi obbligarono a lasciare il lavoro. Fu una sofferenza, oggi non lo rifarei»

Enrico Papi: «Io e Ilary Blasi? Mai una lite, è più probabile l'amore. È il tipo di donna che mi piace, simpatica e cinica»
di Massimo Galanto
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Domenica 11 Giugno 2023, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 11:38

Enrico Papi, sia onesto: quando Mediaset le ha proposto l’Isola dei famosi (ogni lunedì sera su Canale 5), ha pensato che fosse per il ruolo di conduttore e non per quello dell’opinionista?
«Ahahahaha... (ride, ndr). No. La conduzione era già assegnata a Ilary Blasi, lo sapevo benissimo. Non avevo mai fatto l’opinionista. Mi diverte molto e mi ricorda i tempi di Papi quotidiani e dei pettegolezzi sui personaggi famosi. Certo, sapevo che sarei stato un po’ ingombrante». 

Ecco togliamoci il dente: è vero che Ilary non la sopporta?
«Assolutamente no.

Ilary l’ho conosciuta quando aveva 17 anni: venne per fare una telepromozione all’interno di Sarabanda. La presi subito, era divertente e bellissima. Abbiamo un bel rapporto, lei è la tipologia di donna che mi piace, come mia moglie: simpatica e cinica al punto giusto. Con lei per me sarebbe più probabile avere una storia d’amore che una lite». 

Dopo le prime puntate si è parlato di tensioni tra voi. Mediaset le avrebbe chiesto di fare un passo indietro e di rispettare i ruoli.
«Non è vero niente. Non c’è proprio attrito, altrimenti lo direi».

Ilary non le ha mai chiesto di darsi una calmata?
«No, lei si diverte. Io non sono un opinionista professionista come Vladimir Luxuria, sono un conduttore, ho il mio temperamento; sono stato scelto per questo». 

Sui social da qualche tempo si mostra spesso mezzo nudo.
«In tv sembro più grasso di come sono in realtà. E allora dico: “Almeno mi faccio vedere magro sui social, altrimenti tutte ‘ste diete che faccio non servono a niente”. Dopo aver partecipato a Ballando con le stelle, nel 2016, ho perso 15 chili e due taglie». 

Sua moglie Raffaella Schifino è d’accordo? 
«No. Mi rimprovera». 

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Il suo futuro è a Mediaset? 
«Il contratto è in scadenza, ma per me Mediaset è una seconda famiglia, più che professionale il rapporto è affettivo. Se oggi sono quello che sono è perché Silvio Berlusconi un giorno facendo zapping di notte mi ha visto vestito da ape mentre disturbavo i personaggi famosi e mi ha portato nella sua azienda. Da allora, a parte la scappatella di quattro anni - peraltro bellissimi - su Sky e Tv8, a Mediaset mi sento a casa».

Nel 2016 disse: “La tv è occupata, c’è gente inchiodata da anni, la gente non ne può più, serve il ricambio, andate a zappare la terra!”.
«Sono passati sette anni e... la situazione è uguale (ride, ndr)». 

Anche lei occupa la tv da anni. Faccia dei nomi.
«Fare nomi non serve, ma ci sono situazioni che sembrano usucapione di alcune fasce di palinsesto. Io non occupo la televisione, non ho un posto fisso. Per qualche anno ho lasciato la Tv. L’ho detto e l’ho fatto, altri lo dicono, ma non lo fanno». 

Erano gli inizi degli anni 2010 e se ne andò in America. 
«Sono stato messo in condizione di fermarmi e mi sono trasferito a Miami. Ho fatto spazio agli altri. Improvvisamente dai prepotenti della Tv fui praticamente obbligato ad abbandonare il lavoro col quale mantenevo la famiglia. Fu una grande sofferenza, mi abbandonarono tutti quelli dell’ambiente».

Di quali prepotenti parla?
«Alcuni sono ancora in giro. Cosa vuole che le dica? Il telefono che non squilla oggi per me non sarebbe più un problema, ma all’epoca lo era. Fu un errore andarmene: avrei dovuto trovare la forza per resistere e per battermi. Misi a repentaglio tutto, anche la mia famiglia. Oggi non lo accetterei più». 

Dopofestival 2001, Franca Ciampi, moglie dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la definì “cretino” per aver messo in imbarazzo un’insegnante per le sue origini meridionali.
«Accettai la proposta di Raffaella Carrà di fare il DopoFestival. I giornalisti non erano invitati, quindi bisognava cazzeggiare sul nulla. Commisi una leggerezza della quale poi mi son pentito. Fui chiamato come dissacratore e io lo feci alla lettera. Sbagliando. Può capitare».

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