Berlusconi, i figli hanno accettato il testamento: c'è la firma. A Marina e Pier Silvio la maggioranza dell'eredità (con clausola ​lock-up)

Dalla morte dell'ex premier del 12 giugno scorso legali e consulenti hanno lavorato per chiarire molti aspetti e valori del grande patrimonio

Berlusconi, i figli accettano il testamento: c'è la firma. A Marina e Pier Silvio la maggioranza dell'eredità (con clausola lock-up)
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Lunedì 11 Settembre 2023, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 23:41

I cinque figli di Silvio Berlusconi hanno accettato pienamente il testamento del padre, ultime volontà con le quali il fondatore del Biscione ha assegnato ai figli Marina e Pier Silvio la maggioranza e il conseguente controllo di un impero dal valore stimato in un minimo di cinque miliardi, con la firma agli atti che è attesa per oggi pomeriggio. La firma, sulla quale si è lavorato dalla morte di Berlusconi del 12 giugno scorso per arrivare a un'accettazione senza beneficio di inventario, è avvenuta presso la storica Villa San Martino di Arcore. Ora il testamento è esecutivo sugli oltre cinque miliardi di valore del patrimonio, con la conferma di una forte unità famigliare.

Berlusconi, i figli accettano senza riserve il testamento: a Marina e Pier Silvio il 60% del patrimonio. Intesa sull'eredità Fininvest

Il testamento

L'accordo sottoscritto dai cinque fratelli Berlusconi per l'accettazione del testamento del padre Silvio prevede un patto parasociale che recepisce le intese raggiunte, tra le quali una clausola di lock-up, cioè un impegno a non vendere quote, di 5 anni, in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle proprie holding e conseguentemente in Fininvest. È quanto si apprende da fonti a conoscenza del dossier, secondo le quali tutti e cinque i figli pagheranno secondo la ripartizione di tutto il patrimonio le cifre previste dai legati lasciati dal padre, pari a 230 milioni complessivi, per Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello Dell'Utri.

Ciò significa che Marina e Pier Silvio contribuiranno per il 26% ciascuno, mentre Barbara, Luigi ed Eleonora per il 16% ciascuno. A quanto si apprende, per tutte le proprietà vige un regime di comunione per almeno 5 anni.

Le clausola e le quote

In particolare, l'intesa sottoscritta dai cinque fratelli prevede che Marina e Pier Silvio deterranno rispettivamente il 29,1% (insieme oltre il 58%) di Holding Italiana I, Holding Italiana II, Holding Italiana III, Holding Italiana VIII. In virtù di questo, la loro partecipazione complessiva e in trasparenza in Fininvest si tradurrà rispettivamente nel 26% (insieme il 52%), così come emerso dopo l'apertura del testamento di Silvio Berlusconi. Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi deterranno rispettivamente circa il 14% delle 4 Holding (insieme circa il 42%); la loro partecipazione complessiva e in trasparenza in Fininvest risulterà pertanto pari al 16% ciascuno (insieme il 48%). Stabilito un patto parasociale a prevedere la convocazione di assemblee straordinarie di Holding Italiana I, Holding Italiana II, Holding Italiana III, Holding Italiana VIII e Fininvest per approvare modifiche statutarie che recepiscano le intese raggiunte. Tra queste una clausola di lock-up di 5 anni, in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle Holding e conseguentemente in Fininvest. I tre fratelli di secondo ramo avranno il diritto a esprimere 3 consiglieri in Fininvest, che potrà avere fino a un massimo di 15 consiglieri (oggi il massimo è previsto in 12): sarebbe quindi smentita l'ipotesi circolata gli scorsi giorni circa posti nei consigli delle partecipate da assegnare a Barbara, Eleonora e Luigi.

Nella holding di famiglia non sarebbe poi previsto alcun meccanismo di maggioranza qualificata o minoranza di blocco: gli accordi infatti prevedrebbero che tutte le decisioni di carattere sia ordinario che straordinario vengano prese a maggioranza semplice. Non sarebbero nemmeno previsti diritti di prelazione in Fininvest. Al termine della firma degli accordi, i fratelli Berlusconi hanno ringraziato il notaio Mario Notari, che ha eseguito l'atto, e i notai Carlo Marchetti, consulente dei 3 fratelli minori, e Arrigo Roveda, storico notaio di Silvio Berlusconi. Ringraziamenti anche per il gruppo di avvocati che ha seguito la famiglia: oltre a Luca Fossati, dello studio Chiomenti, che ha assistito Marina e Pier Silvio col supporto di Sergio Erede, anche Ugo Molinari e Carlo Rimini, che hanno assistito Barbara, Eleonora e Luigi. «Grande gratitudine» è stata espressa da parte di tutti i presenti infine per Danilo Pellegrino, amministratore delegato di Fininvest, che ha supportato i fratelli Berlusconi durante gli ultimi mesi nella definizione dell'accordo.

Il patrimonio

Quello che Berlusconi ha lasciato ai figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi si può conteggiare in oltre cinque miliardi tra società quotate, grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d'arte e liquidità. La parte più consistente è contenuta in Fininvest, con 2,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa delle partecipate, che diventano quasi quattro miliardi considerando anche le quote detenute da Mfe-Mediaset in altri gruppi, cioè Ei Towers e Prosieben. Il patrimonio immobiliare è stimabile in circa 700 milioni, concentrato soprattutto nella holding Dolcedrago, più la liquidità. Infine gli yacht e soprattutto i molti quadri acquistati negli anni dal fondatore del Biscione. Di fatto Marina e Pier Silvio avranno in due il 53% circa del patrimonio, con il conseguente controllo attraverso Fininvest sulle quote delle società, e i figli Barbara, Eleonora e Luigi avranno una disponibilità personale molto importante.

Ovviamente escluse dal testamento le ex mogli, entrambe divorziate. L'accettazione piena, che prevede un'intesa totale a differenza di altre grandi famiglie imprenditoriali italiane, permette di guardare immediatamente al futuro. Fininvest detiene il 48,6% di Mfe-Mediaset (blindata con circa il 50% dei diritti di voto), il 53,3% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, con il gruppo televisivo che conserva tra le partecipate anche il 40% di Ei Towers e quasi il 30% della tedesca Prosieben. I primi dossier aperti o da aprire a breve sono quelli della squadra di calcio del Monza, sulla quale le trattative per la cessione proseguono. Poi c'è la partecipazione in Ei Tower per arrivare a una possibile fusione con Rai Way.

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