Massimo Boldi: «Berlusconi mi ha cresciuto con generosità, sul set ci diceva come muoverci»

Il ricordo dell'attore: "Dopo ogni film ci faceva un regalo"

Massimo Boldi: «Berlusconi mi ha cresciuto con generosità, sul set ci diceva come muoverci»
di Gloria Satta
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Martedì 13 Giugno 2023, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 11:58

La voce è appena un soffio: «Sono sconvolto, confuso», sussurra Massimo Boldi, «volevo bene a Silvio Berlusconi e lui ne voleva a me: mi ha coltivato e cresciuto. E ora perdo un amico vero, quello più caro». Settantesette anni e una vita nello spettacolo: Boldi, per i fan Cipollino, racconta il suo rapporto speciale con il Cavaliere. Non sempre rose e fiori, ma durato fino all’ultimo. 

Quando lo ha conosciuto? 
«Sarà stato il 1977 o il 1978.

Me lo presentò Bettino Craxi e mi disse: “Con questo signore farai la nuova televisione italiana”. Non faticai a credergli».

Perché, che impressione ebbe di Berlusconi?
«Mi colpirono la sua intelligenza, la sua brillantezza, la sua capacità di comunicare. Lui mi conosceva come comico, si divertiva con i miei sketch».

Dove lavorava in quel periodo?
«Ero un comico in piena ascesa su Antenna Tre Lombardia, in coppia con Teo Teocoli. Silvio mi chiamò e io andai».

Cosa ricorda di quelle esperienze?
«Le stagioni fantastiche di Drive In. Silvio veniva sul set e ci spiegava nei dettagli come muoverci, come vestirci, disponeva le luci. Era uno stupendo allenatore».

E quando lei ebbe successo nel cinema, con i cinepanettoni? 
«Disse pubblicamente in una riunione di manager che mi considerava sempre una colonna portante di Mediaset».

Ha partecipato alle famose “cene eleganti”?
«Andavo a casa sua ma mai visto niente di sconveniente».

Le parlava mai della sua passione per le donne?
«Piacciono anche a me, ci mancherebbe. Insieme parlavamo di donne come possono parlarne due uomini».

Com’era dal punto di vista umano?
«Onesto, di cuore, leale nell’amicizia. E generosissimo».

Come si manifestava questa generosità?
«Con i premi che dispensava a chi lavorava con lui. Dopo ogni successo, ti arrivava un regalo. Conservo ancora l’orologio con la sua dedica incisa». 

È vero che Berlusconi si arrabbiò molto quando lei nel 1986 fece “Fantastico” con Celentano su Rai1?
«Ci rimase così male che mi fece causa. Poi però l’abbiamo risolta in amicizia. È stato un gran signore».

Gli piacevano i suoi cinepanettoni?
«Sì, molto. Tanto che per le riprese di Amici come prima, che nel 2018 ha sancito la mia reunion con Christian De Sica, ci prestò la sua Villa Gernetto, in Brianza».

Vi siete incontrati di recente? 
«L’ultima volta nel 2022 a Milano, in piazza Duomo, per lo scudetto vinto dal Milan. È rimasta una registrazione che custodisco gelosamente». 

E cosa le ha detto Berlusconi? 
«Che eravamo amici da 40 anni, senza interruzioni. Se penso che Silvio non c’è più mi metto a piangere». 
 

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