Alessandro Haber si appoggia a una stampella. Colpa di un'operazione andata alla schiena andata male. Ha abbandonato la sedia a rotelle ma della stampella «non so se potrò liberarmi, ho 76 anni, i fisioterapisti mi hanno detto: non pensavamo di vederla in piedi. Per un anno e mezzo ho fatto tutti i giorni piscina e fisioterapia. È stata dura. Ero depresso». Ora per fortuna sta meglio e al Corriere della Sera l'attore si apre e si racconta.
Haber, dall'infanzia alla malattia
Racconta la sua infanzia, i suoi anni vissuti in Israele, a Tel Aviv. «Andavo in una scuola di Jaffa frequentata da ebrei e musulmani.
Il suo primo film? «Con Bellocchio, La Cina è vicina, il mio debutto, avevo 18 anni». Poi «Pupi Avati mi diede il primo ruolo da protagonista, poi Monicelli, Nanni Loy, Nuti, il mio amico Veronesi... Con chi tornerei subito tra Pieraccioni e Moretti? Con Nanni. Lo amo. Mi ha voluto in Sogni d’oro. Faceva cinquanta ciak per una scena. Era venuto a vedermi a teatro in Dialogo di Natalia Ginzburg. Mi disse: ceniamo insieme, solo noi due, e non parliamo di donne e di calcio. Ho sofferto che non mi abbia più richiamato...».
La storia degli schiaffi con Carmelo Bene
Al Corsera racconta anche la storia vera dei 70 schiaffi di Carmelo Bene: «Me ne diede anche di più. Era La cena delle beffe, c’era un altro gigante, Gigi Proietti. Avevo scoperto Carmelo nel monologo del Faust di Marlowe, parlava per cinque minuti con un manichino dicendo: è bella. Tutto qui. È bella. E finiva: è bella il cazzo. Ma questo è un genio, mi dissi. Mi allontanai da lui perché sarei diventato suo vassallo. Due anni prima di morire mi propose Sancho Panza, lui doveva interpretare Don Chisciotte. Avrei pagato io per farlo. Non ci fu tempo».
Il rapporto con Giuliana De Sio
Infine il suo amore finito con Giuliana De Sio: «Mi chiamò e disse che mi aveva tradito con un bacio a un uomo. Un giorno mi domandò: ma tu mi hai mai tradita? Sì, anche con delle tue amiche. Mi ero vendicato del bacio. Cominciò a star male. Non vorrei scendere nei particolari, sono cose brutte. Siamo rimasti amici».
Oggi il suo amore è per sua figlia. «Mi ha salvato la dedizione al lavoro e mia figlia, un miracolo che ho avuto tardi, a 55 anni. Ha 19 anni, vive con la mamma. Ci vediamo, ci amiamo».