Gubbio, terremoto nel giorno dei Ceri

Gubbio, terremoto nel giorno dei Ceri
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Domenica 16 Maggio 2021, 05:01
IL SISMA
GUBBIO Alla Festa dei Ceri senza Ceri è stato davvero difficile pensare, vista la sgradita sorpresa del terremoto che si è fatto sentire ieri mattina con una forte scossa seguita da un'altra a stretto giro e altre di assestamento dopo la prima di venerdì sera. Per la paura in parecchi in mattinata sono usciti dalle case, preferendo restare fuori almeno fino all'ora di pranzo. La terra ha tremato alle 9.56, con evento di magnitudo 3.9 (inizialmente 4.1), ipocentro a dieci chilometri di profondità ed epicentro a due chilometri nella zone di monte Foce. È seguita una minora e alle 10.07 una replica con magnitudo 3.1 per l'identica profondità ipocentrale e l'epicentro a un chilometro. L'avvisaglia si era avuta alle 22.22 di venerdi: magnitudo 2.8 e stessa area di locazione.
Il sindaco Filippo Mario Stirati, dopo aver riunito la Giunta e tenuto subito un vertice con i funzionari della Protezione Civile, ha voluto rassicurare tutti i cittadini, facendo sapere che non sono emerse criticità. Tante le chiamate al centralino dei vigili del fuoco, che sono intervenuti per lo più per rimuovere coppi e comignoli pericolanti in alcune palazzine adiacenti al centro storico. Stirati ha confermato tutti i riti del programma, a partire dai primi vespri per Sant'Ubaldo in programma ieri pomeriggio con la cerimonia della benedizione alla città del vescovo Luciano Paolucci Bedini in piazza Grande con la reliquia di Sant'Ubaldo. Si è fatto sentire anche il Campanone alle 19 come da programma, così come è confermato il pontificale di oggi alle 11.15 in cattedrale.
Ripercussioni sui collegamenti ferroviari per il fermo dalle 10 del traffico sulla linea Roma-Ancona, con ripristino dalle 15.05 nel tratto dalla capitale a Foligno e proseguimento con autobus fino al capoluogo marchigiano. Nella tratta Nocera Umbra-Fabriano sono stati attivati 15 bus per il servizio sostitutivo della linea regionale e alla fine due treni sono stati cancellati tra ritardi generalizzati. «Fin dagli istanti successivi la scossa - dice Stirati - mi sono messo subito in contatto con la Protezione Civile e con la Regione, valutando insieme a loro l'evolversi della situazione. È un fenomeno che non possiamo controllare, comprendo la paura della gente. Chiedo a tutti di attuare comportamenti responsabili, confidando che il tutto possa limitarsi». Tra i 95 terremoti che Gubbio ha consegnato agli archivi, quello di ieri è tra i più forti, ricordando un precedente nei giorni della festa il 16 maggio 1465 e uno di intensità superiore (5.0) nella zona dell'epicentro il 23 marzo 1961. Tutta l'area è ad alto rischio, tanto da considerarsi un laboratorio naturale per lo studio delle modalità con cui le faglie accomodano la deformazione tettonica tra i continui terremoti anche forti, come quello del 29 aprile 1984 di magnitudo 5.6.
Massimo Boccucci
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