Soldi e favori, il cimitero era un affare

Soldi e favori, il cimitero era un affare
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Venerdì 19 Marzo 2021, 05:02
L'INDAGINE
Li avevano seguiti, monitorati, ascoltati. Avevano messo insieme memorie di computer, documenti e testimonianze, quindi chiesto le ordinanze di custodia cautelare che ieri mattina sono state eseguite dai carabinieri a Sezze. Un vero e proprio terremoto in città, con 11 arresti e altre 15 persone indagate, tra i quali esponenti politici. Devono rispondere, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, peculato, concussione, tentativo di minaccia o violenza in concorso, esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria. Un'indagine partita dai festini per i quali venne coinvolto il custode del cimitero, accusato per un giro di baby sfruttamento della prostituzione, e che ha portato alla scoperta di una gestione a dir poco singolare delle tumulazioni, le tombe da realizzare, quelle da ottenere in caso di un decesso, la vendita di loculi, la realizzazione di lavori solo a una determinata ditta.
Tutto ruotava intorno a Fausto Castaldi, l'ex custode, che induceva i privati a versare somme di denaro per assicurare una sepoltura ai propri cari. Suo stretto collaboratore era Maurizio Panfilio, dipendente del Comune che emetteva la determina di assegnazione dei loculi o delle tombe, a sepoltura già realizzata. Sono i due finiti in carcere, mentri gli altri nove sono tutti ai domiciliari.
Poi c'erano gli imprenditori che pagavano per ottenere dal custode la realizzazione di lavori edilizi e di decorazione delle tombe già spettanti ad una società partecipata dal Comune. E c'è una vicenda ancora più raccapricciante: venivano traslate salme e mischiate ai resti di altre tombe per consentire la costruzione di nuovi loculi da cedere ai cittadini di Sezze. A gestire tutto era sempre Castaldi, il quale insieme al figlio rivendeva anche i fiori di cerimonie dei giorni precedenti o legname.
Qualcuno aveva provato a ribellarsi dicendo che avrebbe lavorato una ditta esterna? Nessun problema, a forza di minacce il custode imponeva la sua. Stesso discorso per una denuncia nei confronti di Fausto Castaldi - presentata a febbraio 2018 da un operaio di Sezze - che venne fatta ritirare da tre degli attuali indagati con modi tutt'altro che gentili.
Giovanni Del Giaccio
Francesca Leonoro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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