Lo straziante addio a Francesco Mansutti, amici e compagni di studi arrivati da tutta Italia per l'ultimo saluto

Il giovane di 26 anni morto nell'azienda di famiglia travolto da un trattore giovedì scorso

Lo straziante addio a Francesco Mansutti, amici e compagni di studi arrivati da tutta Italia per l'ultimo saluto
di Fabrizio Scarfò
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Domenica 19 Marzo 2023, 17:56

Che fosse amato, stimato, apprezzato e benvoluto da tutti lo si intuisce dal numero di persone accorse al suo funerale. Centinaia di ragazzi, giovani, ma anche adulti e anziani, giunti nel primo pomeriggio di ieri nella chiesa Santa Maria Assunta in Cielo di Cisterna per tributare l'ultimo saluto a Francesco Mansutti, 26 anni, scomparso lo scorso giovedì mattina in un tragico incidente nell'azienda della sua famiglia, la Campana & C. srl, sulla via Appia, dove è stato investito da un "merlo", un trattore con una benna telescopica, durante una manovra in retromarcia all'interno di un magazzino.


Ai funerali sono arrivate persone da tutta la provincia e oltre: c'erano gli amici più stretti, quelli a cui era legatissimo, la sua storica fidanzata, i compagni di squadra con i quali aveva condiviso la sua più grande passione, la pallacanestro, ma anche ragazzi provenienti da tante altre zone della Penisola, ex colleghi universitari e giovani incontrati durante i suoi studi a Roma, alla Luiss, dove si era laureato due anni fa con il massimo dei voti e la lode. Perché a lui? Perché a Francesco? «Una domanda legittima a cui è impossibile rispondere» ha sottolineato il sacerdote durante l'omelia: «Ciò di cui siamo certi, tuttavia, è che se siamo qui oggi così numerosi, è perché in tanti gli volevamo bene, anche se stretti nella morsa del dolore e incapaci di comprendere il significato di questo evento così doloroso». A piangere il giovane i tesserati della Futura Basket, la prima società in cui aveva giocato a pallacanestro e presente ai funerali in divisa arancione: un colore così sgargiante in mezzo a tanti abiti neri, proprio come il rosso della Virtus Pontinia, la sua ultima squadra di cui era il miglior realizzatore, oltre che leader e trascinatore. Ma c'erano anche tanti ex compagni di classe e studenti del Liceo Classico di Latina, scuola in cui Francesco aveva studiato e di cui era stato orgoglioso rappresentante d'Istituto per due anni, uno dei più giovani di cui il liceo di viale Mazzini abbia memoria. Tanti di loro, anche molto più piccoli di Francesco, sono arrivati a Cisterna per salutarlo, con il ricordo vivido di un giovane che li aveva coraggiosamente guidati nella prima, storica occupazione del Classico a Latina.
A portare la bara fuori dalla chiesa, nel momento più straziante della celebrazione a cui è seguito un lungo, lunghissimo applauso sono stati i suoi amici più stretti, quelli del suo gruppo, distrutti dal dolore per una perdita che irrimediabilmente li segnerà, non potranno cancellare - lo hanno ripetuto continuamente - di quel ragazzo che ammiravano, che amavano per il suo modo di fare spontaneo, eppure così unico e raro. Una persona da cui prendere esempio e che rimarrà d'ispirazione anche dopo la sua tragica scomparsa.
 

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