Prof universitario deve restituire 230 mila euro alla Asl in 36 rate

Prof universitario deve restituire 230 mila euro alla Asl in 36 rate
di Rita Cammarone
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 08:57

 Ha percepito indebitamente 230.811,02 euro dalla Asl di Latina e ora deve restituire l'intera somma, in comode rate mensili da 6.410 euro per un totale di 36. L'incredibile vicenda risale al periodo che va dal primo marzo 2008 a fine 2015 e vede protagonista un professore universitario che stando agli atti della Asl avrebbe percepito la ragguardevole somma sulla base di un errato presupposto, ovvero l'instaurazione di un rapporto di lavoro in regime di esclusività in luogo dell'effettiva prestazione del servizio in regime non esclusivo.
L'ANNO ORRIBILE
E' successo anche questo nell'azienda sanitaria pontina, che soltanto nell'anno che sta per concludersi hadovuto annullare due concorsi pubblici e azzerare i lavori delle commissioni di altri tre bandi. A sei anni dall'ultimo lauto compenso non dovuto al professore universitario l'Azienda sanitaria ancora non riesce a riavere indietro un solo centesimo. E' tutto scritto nero su bianco nella deliberazione 1302 del 20 dicembre scorso, a firma della direttrice generale Silvia Cavalli.
IL PRIMOACCORDO
Il recupero dell'intera somma, come ricostruito da apposita istruttoria interna, era iniziato a fine 2019 con un accordo che, accogliendo la richiesta del professore in ordine alla quantificazione dei soldi indebitamente percepiti, aveva disposto nei confronti dello stesso la restituzione dell'importo a titolo di differenze tra gli stipendi non dovuti e dovuti. Ma dopo la notifica dell'atto, avvenuta il 20 gennaio 2020, con contestuale messa in mora del professore, la Asl aveva ricevuto da parte dei procuratori legali dell'interessato una richiesta di chiarimenti. Ne era seguito un botta e risposta fino ad ottobre 2020, quando la Asl aveva reiterato la richiesta di restituzione della somma, fissando un termine di 30 giorni. Niente da fare.
IL BRACCIO DI FERRO
A marzo di quest'anno, la Asl è tornata alla carica dando mandato alla propria Uoc Gestione sinistri, contenzioso e procedimenti disciplinari al fine di provvedere al recupero forzoso dei 230.811,02 euro. E pochi giorni dopo l'avvocato del professore, per suo conto, ha chiesto che l'importo da restituire venisse rateizzato. Dopo uno scambio di e-mail tra il legale del professore universitario e l'avvocatura aziendale della Asl è stato definito un ulteriore accordo per la rateizzazione, con interessi di dilazione pari a 33,66 euro. La somma complessiva è stata quindi stabilita in 230.844,68 (comprensiva degli interessi di dilazione); la restituzione dovrà avvenire in 36 rate mensili anticipate, calcolate con preciso piano di ammortamento, variando da un minimo di 6.410 euro a un massimo di 6.412,30 euro. In base alla delibera di due giorni fa, la restituzione della prima rata sarebbe dovuta già avvenire, a decorrere dal 30 novembre 2021 e non oltre il 10 dicembre 2021. Il professore, come si legge nell'atto deliberativo della dottoressa Cavalli, avrà facoltà di corrispondere anche più di una rata mensile congiuntamente, specificando nella causale di pagamento i mesi di riferimento del piano di ammortamento, senza che ciò comporti la risoluzione dell'accordo. L'ultima scadenza è stata fissata al 31 ottobre 2024, da regolare non oltre il 10 novembre 2024.
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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