Frosinone, malattie cardiovascolari: provocano troppe morti. La sfida della prevenzione

Il piano predisposto dalla Asl, si punta a migliorare gli stili di vita. A partire dall’uso di meno sale

Troppe morti per malattie cardiovascolari, la sfida della prevenzione
di Giovanni Del Giaccio
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Lunedì 15 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 09:30

Metti un indice di vecchiaia superiore a quello del Lazio, le malattie dell’apparato cardiocircolatorio che rappresentano 4 cause di morte ogni 10 e il “mix” esplosivo è servito. Per questo la Asl di Frosinone corre ai ripari, con una delibera che recepisce le iniziative programmate dal dipartimento di prevenzione. Perché, come recita un vecchio adagio, prevenire è sempre meglio che curare. Così nell’atto che recita: “Percorsi integrati di prevenzione e cura nel contesto delle case della comunità e negli interventi domiciliari: programmazione degli interventi di promozione della salute e prevenzione” troviamo una serie di attività rivolte all’interno dell’azienda (formazione per il personale) e soprattutto all’esterno, con la divulgazione di corretti stili di vita.

I DATI

Il sito Open salute Lazio – citato nella delibera della Asl – aiuta a definire meglio il quadro della situazione. L’indice di vecchiaia in provincia di Frosinone, vale a dire il rapporto tra popolazione ultrasessantacinquenne e nella fascia 0-14 anni, è pari a 201,3. Nel Lazio arriva a 177,3. Siamo di fronte, quindi, a una popolazione più anziana e maggiormente soggetta a malattie croniche, nonché alla presenza di più patologie.

La cosiddetta comorbidità. A questo si aggiunge che le patologie piu frequenti sono quelle dell’apparato cardiovascolare , in particolare

l’ipertensione arteriosa. «Allo stesso gruppo di patologie si attribuisce la prima causa di morte» – si legge nel materiale allegato alla delibera adottata dalla commissaria straordinaria, Sabrina Pulvirenti. Obiettivo? «Realizzare percorsi integrati di prevenzione e cura basati sull’efficace individuazione precoce e contrasto dei fattori di rischio modificabili delle patologie croniche e infettive».

Anche in questo caso, sono i dati a dare conforto. Giancarlo Pizzutelli, dirigente del dipartimento di prevenzione della Asl, scrive nei documenti del piano: «Le stime indicano che almeno l’80% di tutti i casi di malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2 e almeno un terzo dei casi di patologie oncologiche si possono prevenire. È, pertanto, fondamentale migliorare la salute per tutti e ridurre le disuguaglianze nel carico di malattie non trasmissibili». Prevenire significa, tra l’altro, evitare anche le cosiddette “morti evitabili”.

ATTENTI AL SALE

Può sembrare banale, ma la raccomandazione di utilizzare meno sale nei pasti quotidiani, va proprio nella direzione di un migliore stile di vita e, di conseguenza, della prevenzione. «Un consumo eccessivo di sale aumenta il rischio di patologie cardiovascolari correlate all’ipertensione arteriosa ma anche di altre malattie cronico degenerative, quali i tumori dell’apparato digerente, in particolare quelli dello stomaco, osteoporosi e malattie renali: per questa ragione se ne raccomanda un consumo moderato» – si legge ancora negli allegati. Basta pensare che in Italia, i dati sono dell’Istituto superiore di sanità, il consumo medio di sale pro- capite è circa 10-15 grammi giornalieri, cioè 2- 3 volte superiore a quanto raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità.

IL METODO

La presenza sul territorio, per la Asl, è garantita dai distretti, nei quali solo per la cardiologia, nell’ultimo anno, sono state erogate 63218 prestazioni. Contatti diretti, come quelli con chiunque si reca in una struttura aziendale. è in questo modo che ci sarà il coinvolgimento della comunità «nella sua globalità poiché l’intervento riguarda sia la quota di popolazione che si rivolge alla struttura sanitaria per scopi preventivi che per motivi terapeutici, poiché l’intervento avviene in occasione dell'accesso agli ambulatori di cardiologia distrettuali. Inoltre si può raggiungere anche la quota di popolazione presente in tale occasione che svolge il ruolo di assistente alla persona in ambito familiare o di caregiver . Inoltre la presenza degli ambulatori nei quattro distretti garantisce il coinvolgimento più esteso possibile all'intera popolazione della provincia». Non manca il percorso formativo, rivolto al personale a partire dal 24 maggio con «l’obiettivo di sviluppare e acquisire competenze trasversali adeguate per la gestione del supporto alla modificazione degli stili di vita a rischio». All’utenza, infine, sarà fornito del materiale relativo a principi e modalità di comportamento alimentare estratto dalla pubblicazione “Poco sale per guadagnare salute” realizzata dal Ministero.

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