Quaranta nuclei abusivi nel territorio di Latina, ci vivono 40.000 abitanti

Quaranta nuclei abusivi nel territorio di Latina, ci vivono 40.000 abitanti
di Andrea Apruzzese
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Martedì 3 Maggio 2022, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 12:14

Quasi 4 milioni di metri cubi, per 40mila abitanti, da regolamentare con i piani di recupero, dotare di servizi e riportare nell'alveo regolare dell'urbanistica cittadina. Sono i 40 nuclei abusivi del Comune di Latina, un problema esistente da decenni, che l'amministrazione iniziò ad affrontare una ventina di anni fa, e che ora intende risolvere. I nuclei si chiamano così in quanto non si tratta di case sparse abusive, ma sono spesso consorzi, e spesso sono verso il lungomare. I casi più eclatanti sono quelli verso Valmontorio, per grande entità di metri cubi e per concentrazione: quasi 300 case. La prima perimetrazione avvenne nel 2001, con una delibera che riconosceva la presenza di una 40ina di nuclei sul territorio comunale, di cui 11 consorzi, poi confermati anche dalla Regione Lazio. Non comprendono - ovviamente - tutto ciò che di abusivo c'è sul territorio comunale, ma le concentrazioni. Dopo quella prima perimetrazione, nel 2013 il Comune affidò l'incarico per le progettazioni a tre gruppi di professionisti di esterni: un primo gruppo ne aveva 11, un secondo ne aveva 9, un terzo ne aveva 5. Un gruppo di professionisti interni all'amministrazione ne curava invece 3, per progetti pilota. Nel 2014 avvenne una consegna di una prima fase di ricognizione, con le planimetrie.
CAOS
Ora il Comune ha ripreso in mano la situazione, ma il problema è che mancano le distinzioni tra chi abbia una concessione, chi abbia già una sanatoria, chi abbia una domanda di sanatoria in corso, chi non l'abbia proprio mai presentata per nessuno dei tre condoni. «Per questo - ha spiegato ieri l'assessore all'Urbanistica, Remigio Coco, nella commissione al ramo - abbiamo già incontrato due gruppi di progettisti, e il terzo lo incontreremo mercoledì (domani, ndr), per domandare loro di uniformare i lavori». Già, perché, da quanto ha spiegato Coco, i gruppi avrebbero lavorato ognuno per sé: «Occorre dare una cartografia di base uguale per tutti, una planimetria catastale aggiornata, e devono anche lavorare con gli stessi schemi: ci è capitato di vedere situazioni analoghe dipinte su cartografia con un colore da parte di un gruppo e con un altro colore da parte di un altro gruppo. Abbiamo anche indicato un Rup di coordinamento».
Per l'assessore, «il problema principale è rappresentato dai consorzi: quelli del mare devono essere dotati di fognature, e loro hanno chiesto a noi di organizzare l'incontro con Acqualatina, ma per poter essere autorizzati alle opere di urbanizzazione devono prima essere fatti i piani di recupero. Molti di loro hanno le case sanate, ma non il terreno, che risulta ancora agricolo e le opere non possono essere autorizzate. Da parte di molti di loro c'è l'intenzione di mettersi in regola, stiamo cercando i nomi degli amministratori dei consorzi e li convocheremo».
STANDARD URBANISTICI
Per fare i piani di recupero, vanno trovati gli standard urbanistici: la viabilità, fortunatamente, c'è già, anche se minima, ma vanno trovati 9 metri quadri per abitante di verde, parcheggi, piazze, attrezzature. Nei nuclei non ci sono, ma la legge consente di andarli a cercare anche esternamente: «Non sarà semplice. Serviranno perequazione o compensazione. Qualcosa dovranno cedere».
OPPOSIZIONE DAL PREFETTO
In apertura di seduta, ancora una volta FdI, Lega e Latina nel cuore hanno contestato la convocazione in modalità mista, abbandonando poi la seduta. Stamattina alle 12.45 saranno ricevuti dal Prefetto, Maurizio Falco, cui illustreranno le loro ragioni.

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