Coletta-centrodestra prove di dialogo: 72 ore per decidere

Coletta-centrodestra prove di dialogo: 72 ore per decidere
di Vittorio Buongiorno
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Martedì 26 Ottobre 2021, 05:04 - Ultimo aggiornamento: 11:41

La partita a scacchi è iniziata. Da una parte il sindaco Coletta, dall'altra i segretari dei partiti di centrodestra. Ma l'obiettivo comune, almeno in teoria è il bene della città, è la governabilità malgrado l'anatra zoppa, ovvero quella contorta norma della legge che vede oggi Latina governata da un sindaco civico di centrosinistra e da un consiglio comunale a maggioranza di centrodestra. Tradotto nella pratica vuole dire che Damiano Coletta dovrà trovare - una volta per tutte e di volta in volta, non fa differenza - i voti dell'opposizione per restare in sella.
E così, come in ogni partita, ieri gli avversari si sono studiati. Poi, ciascuno degli schieramenti ha raccontato l'incontro dal proprio punto di vista. Traspare dalle parole del centrodestra che l'ira per la sconfitta non è ancora sbollita e che la caccia a chi ha tradito con il voto disgiunto è ancora apertissima. Traspare invece dalle parole di Coletta la serenità di chi ha vinto, anche se in realtà la vittoria è ancora tutta da conquistare. Il primo impatti ieri è stato gelido. Soprattutto perché Nicola Calandrini, Orlando Tripodi e Alessandro Calvie gli altri si sono trovati in platea nell'aula De Pasquale e il sindaco Coletta più in alto, al tavolo dei relatori. «Mi sono scusato con loro, ma la sala delle commissioni era inagibile per lavori non previsti» racconta il primo cittadino.


In apertura il sindaco che ha fissato le basi di un possibile dialogo, una convergenza basata dai progetti a partire da quello sul Distretto della Salute. Poi, parola all'opposizione. Il primo a intervenire è stato Vincenzo Zaccheo. Un discorso lungo e accorato, a tratti risentito. In sostanza, il candidato sindaco sconfitto al ballottaggio si è lamentato di essere stato vittima di una campagna elettorale che si è accanita contro di lui e che ha messo in dubbio la sua onestà.

Il riferimento è agli atti giudiziari pubblicati recentemente in un libro firmato da Andrea Stabile che rispolverano le carte di passate inchieste in cui l'allora sindaco Vincenzo Zaccheo - peraltro all'epoca non indagato né tantomeno mai condannato - non faceva una bella figura. Alla fine Coletta ha ribadito che la campagna elettorale è finita, che quei toni possono andare in soffitta. «Abbiamo convenuto di considerare superata la dialettica della campagna elettorale - spiega il sindaco - e di dare il via a un percorso condiviso per il bene comune di Latina».


Poi ha parlato il senatore di Fratelli d'Italia Nicola Calandrini e nel frattempo hanno chiesto scusa e se ne sono andati prima della fine sia il consigliere regionale Lega, Orlando Tripodi richiamato a Roma per una commissione, poi anche il segretario di Forza Italia Alessandro Calvi. Alla fine tutti i presenti si sono dati appuntamento a prima della fine della settimana per provare a entrare nel vivo di una intesa. «Con la coalizione di centrodestra abbiamo convenuto di stilare, nelle prossime 72 ore, una road map attraverso la quale individueremo le basi politiche e programmatiche sulle quali costruire il dialogo» dice Coletta.
L'idea resta quella di una giunta con tecnici d'area che possano rappresentare le aspettative dei partiti di centrodestra sul piano di obiettivi da raggiungere. Ieri, però, di questo non si è parlato. Come non si è discusso della presidenza del Consiglio. I numeri dell'aula dicono che il prossimo presidente sarà di centrodestra, ma anche qui il tentativo è di trovare un nome che possa essere votato all'unanimità, primo passo di un percorso comune tra centrodestra e centrosinistra. Ma lo snodo è quello della tenuta della coalizione di centrodestra. Le fibrillazioni esistono, al di là delle note ufficiali congiunte.

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