Festa della Repubblica, dal prefetto Falco appello all'unità

Festa della Repubblica, dal prefetto Falco appello all'unità
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Venerdì 3 Giugno 2022, 17:02

La Festa della Repubblica, tornata dopo due anni di pandemia in piazza della Libertà a Latina, è stata l'occasione per il prefetto Maurizio Falco di tracciare il percorso istituzionale e sociale da seguire per i prossimi mesi e ha voluto accanto a sé, come ogni anno, i rappresentanti dei 33 Comuni pontini, delle istituzioni, delle forze dell'ordine e forze armate. Fare squadra è il messaggio lanciato in una giornata assolata, aperta con il regalo fatto ai bambini della scuola primaria Frezzotti Corradini di Latina: la Costituzione italiana raccontata da Geronimo Stilton. Dopo la lettura del messaggio del Capo dello Stato, il prefetto Falco ha preso la parola ricordando i sacrifici degli ultimi due anni di emergenza sanitaria e della guerra, facendo appello all'unità istituzionale. «C'è bisogno di nuovi sacrifici perché l'interdipendenza delle economie globali ci chiama ancora una volta ad accogliere chi fugge dalla guerra e a pensare in maniera altruista a chi ha ancora meno di noi. Non dobbiamo dividerci perché il rischio è alto e la Comunità è anzitutto unità di azione», ha spiegato. Falco ha anche ricordato che questioni strategiche come la transizione energetica e ambientale «rischiano di creare ulteriori disuguaglianze generando un moto di attrazione verso i territori più ricchi nei confronti di grandi masse di popolazioni svantaggiate»: un «gigantismo industriale» che sposta il fulcro delle politiche economico sociali «dai Palazzi dei Governi alle piazze della finanza». «La sfida - ha detto - non è sottrarsi alla modernità, ma governarla efficacemente. Per far questo, sul nostro territorio, dobbiamo rilanciare il ruolo dei corpi intermedi e della società civile». Positivo in tal senso il rapporto instaurato coi sindaci «per cooperare non solo alla costruzione di nuovi argini all'illegalità, ma anche per la tutela dei diritti sociali, per la progettazione di un futuro di benessere realmente inclusivo». Riferimenti in particolare ai numerosi progetti di rilancio economico grazie a nuovi investimenti e al ritorno del turismo, ma «dobbiamo farci trovare preparati sotto il profilo delle infrastrutture e dell'ospitalità».
A seguire, il Prefetto Maurizio Falco ha consegnato le medaglie d'onore ai familiari di 4 cittadini pontini deportati nei lager nazisti: da Aprilia Matteo Ferrera a nome del nonno Giuseppe Magnaterra, Luigi Basco a nome del padre Biagio, e Alessandro Giabardo a nome del padre Guerrino; da Cisterna Ferdinando Noto a nome del padre Luigi.
Poi le 27 onorificenze al merito della Repubblica Italiana: da Latina i cavalieri Antonio Mazzarella e Vitantonio Di Muro dei Carabinieri, Sergio Acquaviva e Vittorio Vicari dell'Aeronautica, Mario Terelle Vigile del Fuoco a riposo; da Sabaudia i cavalieri Massimo Siliani dell'Esercito, Virginio Corrado Nardi dei Carabinieri, Roberto Lolli dell'Aeronautica; e l'ufficiale Raffaele Di Staso dei Carabinieri; da Pontinia i cavalieri Davide Santucci dei Carabinieri e Massimo D'Ermo dell'Aeronautica. Ancora: da Aprilia i cavalieri Francesco Martiradonna dell'Aeronautica, Fabrizio Marziali della Polizia e il commendatore Antonello Reali funzionario pubblico; da Ponza Leucio Martini vice brigadiere dell'Arma; da Cisterna Gennaro Cimmino dei Carabinieri, da Gaeta Vincenzo La Torre dei Carabinieri; da Terracina il capitano Felice Egidio, comandante del Nas carabinieri di Latina, Angelo Orlandi dell'Aeronautica; da Formia Vito Francesco Patella della Finanza; da Sermoneta Vincenzo Maglione maresciallo delle Fiamme gialle, da Priverno Massimo Conti capo reparto Vigili del Fuoco, da Fondi Don Adriano Di Gesù vicario episcopale dell'arcidiocesi di Gaeta. Infine Rosalba Pietroluongo titolare di una farmacia a Santi Cosma e Damiano, Luigi Iacovacci dirigente d'azienda di Pontinia, Marco Cervoni dirigente pubblico di Terracina, Desideria Toscano vice prefetto di Gaeta.
A chiudere la cerimonia, il tricolore calato dai vigili del fuoco sul palazzo del governo.
Stefano Cortelletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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