L'INCHIESTA
Non poteva sapere Claudio Rainone di essere intercettato in una inchiesta

L'INCHIESTA Non poteva sapere Claudio Rainone di essere intercettato in una inchiesta
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Sabato 22 Maggio 2021, 05:00
L'INCHIESTA
Non poteva sapere Claudio Rainone di essere intercettato in una inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia, non poteva immaginare che i suoi traffici per truccare il concorso della Asl venivano seguiti in diretta. Lo ha scoperto ieri mattina quando gli agenti della Polizia di Stato e i militari della Guardia di Finanza di Latina gli hanno notificato nella sua abitazione di Aprilia un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Il direttore dell'Unità operativa complessa Recltamento, nonché fino a poche settimane fa dirigente amministrativo facente funzioni della Asl pontina è trasecolato. La scena si è ripetuta a Roma. Il secondo arrestato è Mario Graziano Esposito, funxionario della Uoc Reclutamento. I due erano presidente e segretario dei due concorsi finiti sotto inchiesta.
La misura cautelare è stata firmata dal gip Giuseppe Cario. I reati contestati sono falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti di ufficio, entrambi nella forma aggravata. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal sostituto procuratore Valerio De Luca. Indagini, al plurale. La Procura infatti ha deciso di unificare due differenti indagini. La prima era stata avviata dalla Squadra Mobile di Latina, guidata dal vicequestore Giuseppe Pontecorvo dopo alcuni esposti che riguardavano il concorso indetto nel settembre 2019 per 23 posti da collaboratore amministrativo professionale cat. D; la seconda, avviata dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, guidato dal tenente colonnello Angelo Andreozzi nel dicembre scorso e relativa al concorso indetto alla fine dello scorso anno per 70 posti con qualifica di assistente amministrativo cat. C. Entrambi i concorsi erano stati svolti in forma aggregata tra la Asl Pontina (capofila) e le Aziende Sanitarie Locali di Frosinone, Viterbo e Roma 3. Al primo avevano partecipato 1300 candidati. Al secondo 2.900.
«Le indagini - spiegano gli inquirenti - hanno permesso di accertare che gli indagati, nei giorni precedenti le prove scritte e orali, hanno rivelato i quesiti predisposti per il concorso ovvero le domande che sarebbero state poste in sede di esame, attestando falsamente la regolarità della procedura dei verbali della commissione». Nel primo caso la commissione attesta che le 69 domande da sottoporre ai candidati sono state predisposte la mattina del concorso (il 7 ottobre). «E' falso - scrive il gip cario - Le domande sono state concordate in precedenza», come attestano le intercettazioni con cinque concorrenti. Nel secondo concorso la Asl affida la predisposizione dei quiz alla Fata Informatica, ma sia rainone sia EGsposito hanno accesso alla piattaforma informatica dove sono stati caricati i quiz ben prima della mattina dell'esame come invece dichiarano nel verbale di commissione.
«Dalle indagini è chiaramente emerso - spiegano gli investigatori - come, in entrambi i concorsi, le procedure previste dai bandi a tutela dell'imparzialità della Pubblica Amministrazione e volte a favorire il merito degli aspiranti, siano state piegate e falsate in favore di rapporti di conoscenza più o meno diretta dei candidati». Lo attestano le telefonate. Rainone dà appuntamento ai concorrenti «per comunicare loro le domande che avrebbero posto in sede di esame orale». O li chiama per comunicargli in anteprima l'esito e la vittoria del concorso. Ma «tutti gli accertamenti compiuti hanno evidenziano come l'utilizzazione distorta della procedura concorsuale sia stata ampia, con la conseguenza che lo spettro di favori elargiti dagli indagati grazie a tale meccanismo illecito sia estremamente vasto, come vasta appare la rete di connivenze creatasi». Quindi al momento non si può sapere quanti siano stati favoriti. Nel secondo concorso del 310 vincitori, «42 risultavano aver ottenuto un punteggio compreso tra 27 e 30 - si legge nell'ordinanza - e di questi ben 15 risultavano essere parenti/affini di dipendenti della Asl di Latina».
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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