Ater Frosinone, direttore generale double face: il caso alla Corte dei Conti

Il presidente dell'Ater di Frosinone Andrea Iannarilli e il direttore generale Massimo Serafini
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 5 Dicembre 2022, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 09:25


Ater e Confservizi Lazio, direttore generale double face. Stiamo parlando dell'avvocato Massimo Serafini scelto dal Consiglio di amministrazione dell'azienda territoriale per l'edilizia pubblica di Frosinone per guidare l'ente nel febbraio scorso. Fino a quel momento Serafini aveva ricoperto lo stesso ruolo nella Confeservizi Lazio.
Nella propria dichiarazione Serafini, assumendo l'incarico di direttore generale dell'Ater di Frosinone, ha escluso l'esistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse. Ma non la pensa così chi nell'agosto scorso ha inviato un esposto all'Anac (autorità anticorruzione) e alla Corte dei Conti sostenendo che gli stipendi pagati al direttore generale dell'Ater rappresenterebbero un danno erariale. Questo perché Serafini non avrebbe potuto assumere l'incarico alla luce dei rapporti intercorsi tra l'Ater Frosinone e la Confservizi Lazio, un'associazione di diritto privato che conta circa 150 associati, tra numerosi Comuni, le Ater, la Regione Lazio, Roma Capitale.

L'ACCORDO SUL PNRR
L'antefatto.

Il 16 dicembre del 2021 la Confeservizi Lazio, nella persona dell'allora direttore generale Serafini, e l'Ater di Frosinone sottoscrivono un accordo per il supporto progettuale dell'associazione all'attuazione del Pnrr. Accordo che prevede un compenso alla Confservizi pari al 15% dei contributi ottenuti.

A febbraio Serafini diventa direttore generale dell'Ater di Frosinone, mettendosi in aspettativa non retribuita alla Confservizi. Quindi il rapporto di lavoro viene sospeso e non chiuso definitivamente. Una situazione di potenziale conflitto di interesse che, secondo l'esposto inviato alla Corte dei Conti finora rimasto senza risposta, impedirebbe a Serafini di ricoprire il ruolo di direttore generale all'Ater di Frosinone.

LA LEGGE SEVERINO

Almeno stando a quanto prescrive la legge Severino in materia di inconferibilità degli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello nazionale, regionale e locale. Ruolo che non può essere assegnato a chi nei due anni precedenti abbia svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico che conferisce l'incarico. Che secondo il firmatario dell'esposto è proprio la situazione in cui si troverebbe Serafini. Perché lo stesso, si legge, «nei due anni antecedenti alla nomina, aveva ricoperto il ruolo di direttore generale all'interno di un'associazione di diritto privato (Confservizi Lazio) finanziata mediante i contributi posti a carico degli associati, fra cui (proprio) l'ente pubblico che conferisce l'incarico (Ater Frosinone)».

ASSUNZIONI E INCARICHI

Un potenziale conflitto di interesse che, si sottolinea nell'esposto, viene aggravato da un fatto successivo. A luglio, come raccontato già ieri da Il Messaggero, viene assunto, con distacco temporaneo, nello staff del direttore Ater Serafini, il vicedirettore di Confservizi: Massimiliano Capezzone de Jonannon. L'assunzione a tempo prevede il versamento di un contributo alla Confservizi di un rimborso annuo di 20mila euro. A Capezzone, con un ordine di servizio dello stesso Serafini, viene affidato anche l'incarico di supervisione dei servizi di ragioneria e personale.
Nel frattempo, dal 28 giugno, come si legge nel curriculum riportato ieri dal Il Messaggero, il presidente del Consiglio di amministrazione dell'Ater, Andrea Iannarilli, era già diventato presidente della Confservizi Lazio. E a luglio il Cda presieduto da Iannarrili affida alla Confservizi Lazio l'incarico di progettazione tecnica Pnrr. A settembre, con una determina, sempre alla Confservizi Lazio viene affidata la gestione degli interventi di manutenzione degli ascensori dei fabbricati Ater in forza di un finanziamento regionale di due milioni e mezzo di euro.

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