Delitto di Thomas ad Alatri, nuovo blitz: si cerca la pistola

Delitto di Thomas ad Alatri, nuovo blitz: si cerca la pistola
di Giovanni Del Giaccio
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Mercoledì 22 Febbraio 2023, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 09:38


Stavolta niente clamore. I carabinieri sono arrivati quando già era buio, hanno portato i mezzi per illuminare la casa in zona "Fraschette" e hanno cominciato a cercare tra le tegole dell'abitazione, oltre che a scavare una buca nei pressi dell'ex campo di internamento. Un paio di mezzi e il personale necessario per smontare il tetto e scavare per cercare - con tutta probabilità - la pistola utilizzata la sera del 30 gennaio al "Girone" di Alatri. Il controllo arriva all'indomani di quello con elicottero e decine di uomini del giorno precedente, quando i militari su mandato della Procura di Frosinone si erano concentrati su cinque diversi locali. Tutti in qualche modo riconducibili alle quattro persone sospettate sin dall'inizio se non del delitto, almeno delle risse dei giorni precedenti.

Si tratta di due fratelli, del padre e dello zio acquisito, fratellastro del padre.

Quest'ultimo sarebbe stato vittima della rissa della domenica, rimanendo "appeso" a una balaustra. Fino a lunedì aveva con sé le stampelle, mentre assisteva ai controlli dell'Arma. Ieri l'attenzione si è concentrata sulla casa della madre dei ragazzi indicati sin dal primo momento, dai familiari di Thomas, come i possibili autori. Loro stessi si presentarono dai carabinieri dicendo «Non c'entriamo», prima di essere rilasciati per aver fornito un alibi credibile. Ancora ieri non c'erano iscritti nel registro degli indagati, secondo quanto riferito dagli investigatori. C'è da ipotizzare che lo siano perché sono state svolte iniziative che prevedono una garanzia per chi è sottoposto a un controllo del genere, ma non arrivano conferme in tal senso. Di sicuro i due fratelli e gli altri familiari erano ad assistere, anche ieri, alle operazioni degli investigatori. Cosa cercavano? L'arma del delitto, appunto. Finora si sa con certezza che si tratta di un revolver, del quale i carabinieri hanno il proiettile che ha ucciso il ragazzo. Trovare la pistola vorrebbe dire confrontarla e incastrare, nel caso, gli autori del delitto. Se siano o meno i sospettati è tutto da chiarire, da subito si parlò di killer fatti arrivare da fuori. L'arma, comunque, è sicuro l'elemento che consentirebbe di chiudere il cerchio.

LE NOVITÀ
Le telecamere della zona dove lunedì sono avvenute le perquisizioni dei carabinieri a caccia degli assassini o dei mandanti dell'omicidio di Thomas Bricca sono state smontate e sequestrate. Il motivo per il quale i carabinieri hanno acquisito gli apparati non è noto, i video del giorno del delitto - sia delle ore immediatamente precedenti gli spari sia di quelle successive - erano stati subito chiesti al Comune. Proprio dal sistema di videosorveglianza si era stati in grado non solo di vedere la moto con i sicari a bordo che arriva e riparte dopo gli spari, quindi la via di fuga dello scooter T Max. C'è da credere che abbiano altri elementi in mano, ma alcuni degli apparati sono stati portati al comando provinciale per ulteriori approfondimenti. A più di tre settimane dal delitto, l'impressione è che rimanga veramente poco per incastare gli assassini o non trovare il bandolo della matassa.

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