Stavolta niente clamore. I carabinieri sono arrivati quando già era buio, hanno portato i mezzi per illuminare la casa in zona "Fraschette" e hanno cominciato a cercare tra le tegole dell'abitazione, oltre che a scavare una buca nei pressi dell'ex campo di internamento. Un paio di mezzi e il personale necessario per smontare il tetto e scavare per cercare - con tutta probabilità - la pistola utilizzata la sera del 30 gennaio al "Girone" di Alatri. Il controllo arriva all'indomani di quello con elicottero e decine di uomini del giorno precedente, quando i militari su mandato della Procura di Frosinone si erano concentrati su cinque diversi locali. Tutti in qualche modo riconducibili alle quattro persone sospettate sin dall'inizio se non del delitto, almeno delle risse dei giorni precedenti.
Si tratta di due fratelli, del padre e dello zio acquisito, fratellastro del padre.
LE NOVITÀ
Le telecamere della zona dove lunedì sono avvenute le perquisizioni dei carabinieri a caccia degli assassini o dei mandanti dell'omicidio di Thomas Bricca sono state smontate e sequestrate. Il motivo per il quale i carabinieri hanno acquisito gli apparati non è noto, i video del giorno del delitto - sia delle ore immediatamente precedenti gli spari sia di quelle successive - erano stati subito chiesti al Comune. Proprio dal sistema di videosorveglianza si era stati in grado non solo di vedere la moto con i sicari a bordo che arriva e riparte dopo gli spari, quindi la via di fuga dello scooter T Max. C'è da credere che abbiano altri elementi in mano, ma alcuni degli apparati sono stati portati al comando provinciale per ulteriori approfondimenti. A più di tre settimane dal delitto, l'impressione è che rimanga veramente poco per incastare gli assassini o non trovare il bandolo della matassa.