Erosione, maxi progetto da 39 milioni di euro

Erosione, maxi progetto da 39 milioni di euro
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Sabato 16 Gennaio 2021, 05:00
SABAUDIA
Venticinque chilometri di costa, inseriti nel Parco nazionale del Circeo, da salvare con priorità assoluta. Costo dell'operazione pari a 39 milioni di euro da finanziare con fondi europei per l'ambiente o previsti dal Recovery fund. E' quanto ha chiesto il Comune di Sabaudia, a fine 2020, alla Regione Lazio e non solo, con un progetto inedito, frutto di tre anni di studi con diversi partner tra cui l'Ente Parco, l'Ispra e l'Enea, per fronteggiare il fenomeno dell'erosione marina che compromette, di anno in anno, il delicato ambiente unico delle dune quaternarie.
Se ne è parlato ieri nell'ambito di una conferenza pubblica, trasmessa in streaming, organizzata dal sindaco Giada Gervasi per informare la cittadinanza sul tema ambientale ed economico, alla base della vocazione turistica di Sabaudia. Una modalità di confronto in remoto, ma in linea con le esigenze anti Covid e che sarà riproposto anche per altri argomenti. Il progettone dell'amministrazione comunale di Sabaudia per la tutela della costa da Rio Martino a Torre Paola, di natura pluriennale, con l'indicazione di cinque interventi alcuni dei quali già finanziati e relativa manutenzione annuale, è stato indirizzato oltre che alla Regione Lazio, ai ministeri dell'Ambiente, dello Sviluppo economico, di Economia e finanza, dei Beni culturali e turismo e alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Una sorta di grido dall'arme, in parte dovuto al cambiamento climatico che ha aumentato la frequenza delle mareggiate, come spiegato dal dirigente dell'Ente Parco Dario Tarozzi, seguito da possibili soluzioni che tuttavia non possono limitarsi a puntuali interventi ma che necessitano di una manutenzione costante. «Ciò che in pratica è mancato finora ha sottolineato Ennio Zaottini, ex assessore di Sabaudia e coordinatore dell'incontro di ieri - perché il fenomeno dell'erosione non è di oggi, ma oggi preoccupa maggiormente». «Come un incendio da spegnere subito, prima che devasti subito», ha aggiunto Mario Gangi, presidente provinciale del Sindacato italiano balneari.
Cinque linee di intervento, dicevamo: recupero della sabbia dalla cava di Caterattino, eseguito con unico finanziamento di 392mila euro che andrebbe puntualmente rifinanziato; stesso ragionamento per le estrazioni di sabbia dalle cave di altri due canali e cave più al largo; il progetto Tecnoreef, eseguito dieci anni fa dal Parco e dall'università di Pisa alla Bufalara; interventi di ingegneria ambientale sulla duna. Questa in sintesi la proposta del progettone per una vera economia del mare. Ad introdurre il tema, ieri, è stata la prima cittadina Gervasi la quale ha spiegato che «al termine della progettazione sono arrivate nuove ondate di maltempo tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 per le quali è stato chiesto lo stato di calamità naturale per i danni sul lungomare e in altre zone».
«Le dune di Sabaudia sono una risorsa unica da tutelare con priorità, ha detto il sindaco Gervasi rivolgendosi alla Regione Lazio. Un appello all'indirizzo dell'assessorato regionale alla Tutela del territorio, rappresentato in conferenza da Sergio Celestino, della segreteria dell'assessore Mauro Alessandri, che ha elencato i finanziamenti già concessi per la protezione della costa, come riportati esattamente nella delibera di giunta numero 74 del 2019, citando non a caso interventi non ancora effettuati dai Comuni, come quello da 5,5 milioni di euro previsto su Latina, e nella delibera 88 del protocollo d'intesa Latina-Sabaudia per 1,1 milioni di euro, affidati a Latina in quanto capofila. «Il progetto di Sabaudia è importante», ha dichiarato Celestino, sottolineando la necessità di una maggiore responsabilità da parte delle diverse municipalità per una costa unica.
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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