Allarme predatori: passeri in estinzione

Allarme predatori: passeri in estinzione
di Laura Larcan
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Domenica 13 Settembre 2015, 23:17 - Ultimo aggiornamento: 23:55
Vederlo volare sarà sempre più raro nei cieli della Capitale. Un fenomeno inarrestabile, una “rivoluzione” per l’immaginario collettivo. A Roma il passerotto rischia di sparire. Una riduzione sempre più drastica, partita negli anni ’70 del secolo scorso, e diventata acuta negli ultimi anni. Con dati impressionanti, di quasi il 70%. La città urbana cresce e il passero non ce la fa a starle dietro. L’allarme arriva direttamente dalla Lipu, la Lega italiana protezione Uccelli, che sui cieli della Capitale sta effettuando studi sempre più mirati, non da ultimo il progetto di birdwatching durato due anni al Colosseo, in sinergia con il Mibact. Il fenomeno è complesso, ha dinamiche molto variegate che intrecciate tra di loro innescano una reazione micidiale. «Una causa accertata è che trovano sempre meno cibo, soprattutto meno insetti di cui hanno bisogno quando allevano i piccoli», racconta Marco Dinetti responsabile nazionale ecologia urbana Lipu. Possibile? Secondo Dinetti, sono diminuiti gli spazi incolti e i prati con fioriture spontanee, mentre i giardini domestici sono gestiti intensamente con prati all’inglese e trattamenti con pesticidi. Sul tavolo pesa anche il fattore “architettonico”. «Il cuore storico della città offre ancora tante soluzioni di tetti, ma l’edilizia moderna è più lineare, ha meno fessure, condizione che non aiuta i passeri a nidificare», avverte Dinetti. Da mettere in conto anche la predazione, con l’aumento di specie autoctone come la gazza (che a differenza del passerotto si avvantaggia dello sviluppo urbanistico).



TRASPARENZE “MORTALI” Ma i fattori di pericolo per la vita dei passerotti sembrano quelli più inaspettati: «I pannelli trasparenti lungo il Grande raccordo anulare, e le barriere contro il rumore, sono una trappola micidiale, perché questi piccoli volatili non riescono a vederle e vi sbattono contro ferendosi a morte - riflette Dinetti - Incidenti analoghi avvengono purtroppo con le grandi vetrate e porte finestre».



Le cause sono tante, e tutte insieme hanno messo in moto il declino di questa specie. Dati alla mano, la popolazione di Passera d’Italia (Passer italiae) non altro che il comune “passero” o “passerotto” aveva cominciato a registrare un drastico calo già a partire dal 1970.



Nei trent’anni successivi si è ridotta vertiginosamente di oltre il 70%.
Ma la tendenza alla diminuzione è confermata anche nell’ultimo decennio. Dati che verranno discussi il 20 settembre nel convegno nazionale di Ornitologia che si terrà in Abruzzo, presso Caramanico Terme (Pescara).
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