Kiev attacca il ponte strategico di Melitopol: la strategia ucraina che ricorda il "metodo Kherson"

Kiev attacca il ponte strategico di Melitopol: la strategia ucraina che ricorda il "metodo Kherson"
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Mercoledì 14 Dicembre 2022, 11:43 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 10:12

È un ponte strategico, quello che attraversa in fiume Molochna e collega Melitopol al villaggio di Kostyantynivka. L’infrastruttura, determinante per rifornire le forze russe in Ucraina, è stata danneggiata ieri notte da un’esplosione: le immagini, che mostrano la campata parzialmente crollata, indicherebbero che i piloni di sostegno siano stati minati con cariche esplosive. «Le due bombe usate per far saltare il ponte di Melitopol contenevano ciascuna tra i 15 e i 20 chili di tritolo», scrive su Telegram il governatore filorusso dell’oblast di Zaporizhzhia, Yevgeny Balitsky, citato dalla Tass. Balitsky ha parlato di «atto terroristico contro i civili», promettendo di portare i responsabili davanti alla giustizia.

Le forniture

La versione dell’attacco dietro le linee nemiche è stata confermata via social anche da Vladimir Rogov, leader del movimento “Siamo insieme alla Russia”. «I terroristi ucraini hanno danneggiato un ponte nel villaggio di Kostiantynivka, il quartiere orientale di Melitopol», è il suo annuncio rilanciato dalle agenzie di stampa.

Secondo quanto riferito, un ordigno esplosivo è stato piazzato su un pilastro del ponte. Secondo Rogov, «l’obiettivo dei terroristi è interrompere le forniture di merci vitali, cibo, medicine e materiali da costruzione destinati ai territori liberati delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson». Per Kiev si tratta invece di un ponte strategico per le truppe russe. «A Melitopol, il ponte che collegava la città con il villaggio di Kostiantynivka ha ceduto. Questa è una delle strutture strategicamente più importanti» dopo il ponte di Crimea, spiega il sindaco ucraino (in esilio) di Melitopol, Ivan Fedorov, sottolineando che gli invasori hanno utilizzato il ponte per trasportare attrezzature militari verso est.

Il panico

L’attacco arriva appena due giorni dopo che l’Ucraina ha colpito una caserma russa situata a Melitopol, con i razzi Himar che hanno causato morti e danni ingenti. L’aumento della pressione ucraina sulle forze russe a Melitopol sembra seguire un modello simile alle tattiche usate contro Kherson prima della sua liberazione, con l’obiettivo di colpire sia le truppe russe che le linee di rifornimento, compresi i collegamenti logistici con la penisola di Crimea e con le città occupate dalla Russia, come Berdiansk e Mariupol. Ivan Fedorov ha spiegato in un’intervista alla tv ucraina che le truppe russe nella città da loro occupata si stanno «ridistribuendo» e ora sono «prese dal panico» a causa degli attacchi ucraini sulla città durante il fine settimana. I russi «sono impegnati a spostare i loro gruppi militari in altri luoghi per cercare di nasconderli», ha dichiarato Fedorov, senza tuttavia fornire prove di tali affermazioni. Fedorov ha anche aggiornato sul numero di vittime e feriti a seguito degli attacchi missilistici. «Ci sono decine di russi uccisi e ci sono feriti, che sono stati portati negli ospedali e in Crimea: circa 200 russi sono finiti negli ospedali». La città occupata dall’esercito di Mosca nel sud dell’Ucraina è stata bersagliata da pesanti bombardamenti durante il fine settimana, secondo quanto riferito da fonti russe e ucraine, ma ci sono stati bilanci contrastanti su feriti e morti.

Gli attacchi

Stamane le esplosioni hanno avuto come teatro Kiev, le deflagrazioni sarebbero avvenute nel distretto di Shevchenkivskyi e i servizi di emergenza stanno arrivando sul posto, ha fatto sapere il sindaco della città Vitalii Klitschko. Due edifici amministrativi nel distretto di Shevchenkivskyi di Kiev sono stati danneggiati dai detriti di uno dei droni lanciati dalle forze russe contro la capitale ucraina, l’attacco segue le indiscrezioni dei media di ieri secondo cui Washington starebbe finalizzando un piano per inviare a Kiev i missili per la difesa aerea Patriot. Durante la notte sono state prese di mira le città di Nikopol e Marhanets, nella regione di Dnipropetrovsk in Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, come riporta Ukrinform. «I russi hanno attaccato tutta la notte il distretto di Nikopol con sistemi a lancio multiplo Grad e Uragan e con l’artiglieria pesante - ha scritto Reznichenko - Il nemico ha preso di mira due città, Nikopol e Marhanets. Più di 50 proiettili sono stati sparati contro le aree residenziali». A Nikopol sono stati danneggiati anche un gasdotto, alcune linee di trasmissione dell’energia elettrica e diverse case unifamiliari. A Marhanets, sono state colpite tra l’altro una decina di case unifamiliari, gasdotti e linee di trasmissione dell’energia elettrica.

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