Uccide la nonna di 94 anni e lo confessa durante il "gioco della verità": arrestato un 21enne

La Corte di Preston Crown ha oggi ufficialmente condannato per l'omicidio della signora Mary Gregory Tiernan Darnton, 21 enne ex studente del Kendal College

Uccide la nonna di 94 anni e lo confessa durante il "gioco della verità": arrestato un 21enne
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Giovedì 11 Novembre 2021, 20:21

Confessa l'assassinio della nonna acquisita di 94 anni, durante un "gioco della verità", quasi un anno dopo il suo funerale. L'omicidio, risalente al 2018, sarebbe avvenuto con un incendio appicato dal giovane al bungalow dove la donna risiedeva.

La Corte di Preston Crown ha oggi ufficialmente condannato per l'omicidio della signora Mary Gregory Tiernan Darnton, 21 enne ex studente del Kendal College, residente a Haysham nel nord-ovest dell'Inghilterra. Oltre alla confessione spontanea durante il gioco tra amici, nel 2019 Durton aveva già raccontato dell'episodio in una seduta di counseling. Da lì la riapertura del caso che era stato inizialmente archiviato dagli inquirenti come un semplice incidente domestico.

La vicenda

Per la polizia si era trattato soltanto di un tragico incidente quello che aveva provocato la morte della signora Mary Gregory, 94 anni, nell'incendio della sua abitazione, ma a molte settimane da quell'evento, il nipotino acquisito della signora, Tiernan Darnton, aveva confessato il suo «segreto più oscuro»: lui era in realtà il colpevole.

Non un incidente quindi ma un vero e proprio assassinio.

Le due confessioni

La prima confessione di Darton avvenne durante una di seduta di 'counselling' nel 2019. Il ragazzo non avrebbe però fatto un'esplicita ammissione di colpa. Pochi giorni dopo invece, durante un gioco chiamato "obbligo o verità", la sua confessione sarebbe stata molto più esplicita: «Ho un segreto che non ho detto a nessuno. Potrei aver ucciso qualcuno». Questa la frase del giovane agli amici, trascritta anche negli atti del processo.

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La pianificazione dell'omicidio

Il ragazzo conosceva la vittima perché era la madre del suo patrigno. Il 21enne avrebbe pianificato fin nei dettagli l'incendio, in modo che apparisse come un incidente.

Tra le prove considerate dal tribunale che ha deciso di condannarlo sono emersi anche dei disegni nei quali Darton aveva raffigurato il bungalow della vittima. In alcuni ci sarebbero anche degli appunti a margine: "buon nascondiglio" e "uscita rapida". Tutto ciò avrebbe fatto apparire ancor più chiaro il convolgimento del giovane nel delitto della signora.

La corte ha anche affermato che sarebbero stati appositamente disposti degli ostacoli per impedire la fuga dalla casa della vittima. Tra questi un tavolo posizionato davanti alle porte del giardino. Il giovane avrebbe anche scollegato la linea telefonica della casa e disinstallato il rilevatore di fumo anti incendio.

La depressione di Darton

Dall'esame dello smartphone e del pc di Darton, inoltre, 17enne al momento dell'incendio, sono emersi ulteriori elementi di colpevolezza. Presenti nella cronologia alcune ricerche su Google come: «omicidio under 18», «voglio causare il male» e «sono un assassino».

Darton soffriva di una forte depressione e molto spesso faceva visita alla casa della vittima. La signora Gregory l'aveva infatti preso particolarmente a cuore. Messo sotto pressione dagli inquirenti il giovane ha raccontato che avrebbe appiccato le fiamme con il suo accendino nel chiaro intento di uccidere la donna perché non voleva che soffrisse più di demenza.

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