Putin sta affrontando un catastrofico crollo del morale del suo esercito e, secondo le ultime notizie giunte dal fronte, i soldati russi hanno iniziato a puntare le armi contro i loro "compagni" ceceni. Gli ufficiali delle forze di Mosca avrebbero messo in atto un vero e proprio ammutinamento denunciando le condizioni in cui sarebbero stati lasciati dal governo. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov, da parte sua, è uno stretto alleato del presidente ed è un forte sostenitore della guerra di Putin in Ucraina. Ha inviato le sue milizie, conosciute come "Kadyrovtsy", per aiutare a sostenere l'esercito dello Zar nella loro invasione.
L'ammutinamenti dei soldati russi (contro i ceceni)
I ceceni si portano dietro una terribile reputazione. In passato hanno dovuto affrontare ripetute accuse di abuso dei diritti umani, molti li hanno definiti dei «macellai».
Le accuse
Le accuse dei soldati russi nei confronti degli uomini di Kadyrov sono pesantissime. «Invece di combattere al loro fianco - spiega Kovalenko - li hanno minacciati di ucciderli nel caso si fossero ritirati dal campo di battaglia, si sono appropriati della maggior parte delle provviste, hanno derubato la gente del posto e saccheggiato le case abbandonate dagli ucraini».
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