GAZA

Ostaggi Hamas, ecco chi sono gli 11 liberati: nove bambini e due donne. Trovato accordo per altri due giorni di tregua

Le ultime notizie in diretta sul conflitto in Medio Oriente

Striscia di Gaza, la tregua può essere prolungata Biden preme e anche Netanyahu non lo esclude La liberazione della piccola americana Abigail

Ostaggi arrivati in Israele

Gli 11 ostaggi liberati questa sera da Hamas sono arrivati in Israele. Lo hanno reso noto le Forze di difesa israeliane (Idf), citate da Haaretz. Gli ostaggi saranno sottoposti a una prima valutazione medica del loro stato di salute, poi le forze israeliane li accompagneranno dalle loro famiglie. Secondo due funzionari israeliani, riporta la Cnn, dovrebbero salire a bordo di elicotteri a Kerem Shalom, nel sud di Israele.

Ostaggi consegnati alla Croce rossa

Le Forze di Difesa israeliane hanno confermato che Hamas ha consegnato 11 ostaggi alla Croce Rossa.«secondo le informazioni fornite dalla Croce rossa, 11 ostaggi israeliani si stanno dirigendo verso il territorio israeliano», ha riferito l'Idf, citata da Times of Israel.

Ecco gli 11 ostaggi rilasciati

Ecco i nomi degli 11 ostaggi israeliani che vengono liberati questa sera. Erano stati rapiti il 7 ottobre da Hamas nel dal kibbutz Nir Oz. Si tratta di due madri con i figli, due coppie di fratelli e un ragazzino da solo. I loro padri, sottolinea Haaretz, rimangono in ostaggio a Gaza. Famiglia Cunio: Sharon Aloni Cunio (33 anni) e le due figlie gemelle Emma (3) e Yuli (3). Famiglia Engel: Karina Engel-Bart (51) e le figlie Mika (18) e Yuval (10). Famiglia Calderon family: Sahar (16) e Erez (12), sorella e fratello. Famiglia Yaakov: Or (16) e Yagil (12), due fratelli. Famiglia Yahalomi: Eitan (12).

Hamas comincia a consegnare ostaggi a Croce Rossa

Hamas ha cominciato a consegnare la quarta tranche di ostaggi, 9 bambini e 2 donne, alla Croce Rossa. Lo riferiscono le tv israeliane che citano come fonte al Jazeera.

Fonti israeliane: altri 2 giiorni di tregua

Una fonte israeliana ha confermato l'accordo per l'estensione della tregua di due giorni. Un'intesa che prevede il rilascio di altri 20 ostaggi, 10 ogni giorno. Lo riporta Haaretz.

Accordo raggiunto sugli ostaggi: 9 bambini e due madri

Fonti israeliane hanno fatto sapere che l'accordo sul quarto rilascio di ostaggi è stato chiuso positivamente. Secondo le stesse fonti, citate da Ynet, due madri saranno liberate assieme a 9 bambini.

Israele informa famiglie degli ostaggi su liberazione di oggi

Israele ha cominciato ad informare le famiglie degli ostaggi che saranno liberati questa sera. Lo ha riferito Haaretz.

Israele chiede 50 ostaggi per nuova tregua di 50 giorni

Estendere il cessate il fuoco temporaneo a Gaza fino ad altri quattro giorni in cambio del rilascio di 40-50 tra donne e bambini ancora tenuti in ostaggio nella Striscia di Gaza. È su quanto stanno lavorando i negoziatori in queste ore, secondo quanto riferito al Wall Street Journal da una fonte vicina ai colloqui.

Oggi, in teoria, scade il cessate il fuoco di quattro giorni concordato da Israele e Hamas - con la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti - che, secondo la Cnn, ha portato finora al rilascio di 40 ostaggi e di 117 donne e minori palestinese detenuti nelle carceri israeliane.

Netanyahu: su ostaggi negoziati ancora in corso

L'ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha annunciato che «sono ancora in corso i negoziati sull'elenco dei rapiti che verranno rilasciati oggi» da Hamas come quarto scambio. «Siamo consapevoli - ha detto - dello stress a cui sono sottoposte le famiglie e quando sarà possibile aggiungeremo informazioni. Vogliamo evitare di diffondere voci e informazioni non attendibili»

Ue: prolungare cessate il fuoco fra Israele e Hamas

La tregua fra Israele e Hamas «è un primo passo importante» e «deve essere prolungata» per «renderla sostenibile e duratura mentre si lavora per una soluzione politica». Lo ha detto l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, aprendo la riunione dell'Unione per il Mediterraneo a Barcellona.

Israele: negoziati per modificare lista ostaggi da liberare oggi

Secondo funzionari israeliani, sono in corso intensi negoziati per modificare la lista di 11 ostaggi che dovrebbero essere liberati oggi da Hamas. I funzionari - riferisce Ynet - ritengono «problematico» l'elenco comunicato nella notte a Israele

Israele riceve la lista degli 11 ostaggi che saranno liberati oggi

Israele ha ricevuto la lista di 11 ostaggi che dovrebbero essere liberati oggi da Hamas, nell'ultimo giorno della tregua del conflitto. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti governative egiziane. La notizia è confermata anche da Haaretz.

Netanyahu a Biden: "Disponibile a prolungare l'attuale tregua, poi la guerrà riprenderà"

Benjamin Netanyahu ha detto a Joe Biden che è disponibile a prolungare l'attuale tregua, ma quando questa sarà finita la guerra riprenderà a piena forza. «Abbiamo portato a casa un altro gruppo di ostaggi, donne e bambini, e io sono commosso nel profondo del cuore, tutta la nazione è commossa, quando vedo le famiglie riunite», ha detto il premier in un video, spiegando di aver appena parlato con il presidente americano e sottolineando che l'attuale tregua di quattro giorni può essere allungata, «un giorno per ogni 10 ostaggi». Ma Netanyahu è stato chiaro con Biden: «alla fine dell'accordo, noi ritorneremo alla piena forza per raggiungere i nostri obiettivi: distruggere Hamas, assicurare che Gaza non ritorni a quello che era e naturalmente liberare tutti gli ostaggi. Sono sicuro - ha concluso - che avremo successo in questa missione, perché non abbiamo altra scelta».

di Mauro Evangelisti

Biden preme per prorogare il cessate il fuoco e ieri anche Hamas, formalmente, ha richiesto di estendere l’accordo. In serata Netanyahu ha aperto a questa ipotesi. Significa stop alle armi oltre ai quattro giorni previsti, ma anche liberazione di altri ostaggi, più dei 50 definiti inizialmente (lo stesso vale per i prigionieri palestinesi da scarcerare). Ieri è stato il giorno dei bambini. In totale Hamas ha consegnato 17 ostaggi. Quattro di questi non rientrano nell’accordo: tre sono braccianti thailandesi e uno ha doppia cittadinanza russa e israeliana ed è stato rilasciato solo per accontentare Putin.

 

Degli altri tredici, sei sono bambini (hanno un’età compresa tra i 4 e gli 11 anni) e due adolescenti (14 e 17 anni).

C’è la piccola Abigail Idan, quattro anni appena, che ha anche cittadinanza americana, i cui genitori nel kibbutz Kfar Aza sono stati uccisi dai terroristi nel giorno del massacro compiuto da Hamas. I fratellini di 6 e 10 anni si salvarono nascondendosi per 14 ore in un armadio. Lei fu portata via insieme ad alcuni vicini. Aveva solo 3 anni, ne ha compiuti 4 nelle prigioni di Hamas venerdì scorso. Chi non torna ancora a casa - e per questo l’opinione pubblica israeliana è sempre più preoccupata - è Kfir, il più piccolo degli ostaggi rapiti dai terroristi palestinesi, che ha solo dieci mesi e resta nelle prigioni di Hamas con la madre. In totale si calcola che siano 180 i rapiti ancora prigionieri a Gaza. In applicazione dell’accordo, ieri lo Stato ebraico ha scarcerato 39 detenuti palestinesi, tutti minorenni.


TRATTATIVA
Dopo i problemi di sabato, quando si era arrivati a un soffio dalla rottura, ieri le operazioni di consegna degli ostaggi, di scarcerazione dei palestinesi e di invio da parte di Israele dei camion con gli aiuti umanitari nella Striscia, si sono svolte senza intoppi. Domani, però, senza una proroga tornerà l’incubo della guerra, con la ripresa delle operazioni militari visto che quello di oggi è l’ultimo dei quattro giorni di cessate il fuoco. Ci sono però trattative in corso, con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, per prolungare la tregua di altri tre o quattro giorni. Questo consentirebbe di liberare altri ostaggi, si presume almeno 30-40. «L’estensione di 4 giorni dipende da Hamas» ha detto nel primo pomeriggio il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan alla Cnn.

Poche ore dopo il presidente Joe Biden, che ha speso parole di soddisfazione per il rilascio della piccola Abigail che è cittadina americana («ha sopportato l’insopportabile, mia moglie Jill ed io stiamo pregando affinché stia bene»), è stato ancora più diretto: l’obiettivo è prorogare la pausa nei combattimenti «per continuare a garantire il rilascio sicuro degli ostaggi e ottenere aiuti per la Striscia di Gaza». Ha aggiunto: con Netanyahu «lavoreremo per estendere l’accordo». In serata c’è stato anche un colloquio telefonico tra il presidente americano e il primo ministro israeliano, mentre è emerso che anche Hamas ha chiesto di prolungare la tregua iniziale di quattro giorni promettendo di rilasciare più ostaggi. E Netanyahu ha ipotizzato la proroga, sempre con la formula di almeno dieci rapiti liberati da Hamas per ogni giorno di tregua.


Sia chiaro: l’intesa è fragile, le due parti si accusano reciprocamente di non rispettarla. Tra gli ostaggi rilasciati sabato c’era Hila, 13 anni, che era stata rapita da Hamas con la mamma. L’intesa prevede che i bambini vengano rilasciati insieme alle madri se sono anche loro in ostaggio, ma nel caso di Hila non è avvenuto. Hamas ha dato questa giustificazione: «Non riusciamo a trovare la madre di Hila». Ma la ragazzina ha raccontato che fino a due giorni prima era con la mamma. Dal canto suo Hamas sostiene che Israele non invia tutti gli aiuti umanitari promessi nel Nord della Gaza; lo Stato ebraico ha replicato che è proprio l’organizzazione terroristica a non fare passare i camion.


STORIE
Ma chi sono gli ostaggi liberati ieri? Oltre ai tre braccianti agricoli thailandesi, c’è la storia del russo-israeliano, Roni Krivoi, 25 anni, che lavorava come tecnico del suono nel rave che si stava svolgendo nel deserto il giorno del massacro. «Gli sforzi compiuti dai diplomatici russi nei contatti con Hamas per il rilascio degli ostaggi stanno dando i loro frutti» fa sapere la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova; d’altra parte i vertici dell’organizzazione terroristica qualche settimana fa furono ricevuti a Mosca.
Tra i tredici israeliani, una donna, Elma Avrham, 84 anni, è in gravi condizioni ed è stata portata all’ospedale Soroka di Beer Sheva in elicottero dall’esercito subito dopo il rilascio. I medici hanno detto che è in pericolo di vita. Ci sono due nuclei familiari. Hagar Brodutch, 40 anni, è stata liberata insieme ai suoi tre figli Ofry, 10 anni, Yuval, 9, e Oria 4. Erano stati portati via dalla loro abitazione nel kibbutz Kfar Aza. Il padre dei bambini rimase ferito nel tentare di respingere l’attacco dei terroristi, ma quando tornò nel rifugio dove si erano nascosti i suoi familiari scoprì che erano stati rapiti. L’altra famiglia rientrata in Israele è quella di Chen Goldstein-Almog, 48 anni, con tre dei suoi quattro figli (Agam, 17 anni, Gal, 11, e Tal, 9). Anche loro erano nel kibbutz Kfar Aza (il marito di Chen e la figlia maggiore vennero entrambi uccisi). Finito l’incubo per due sorelline: Ela e Dafna Elyakim, 8 e 14 anni, furono rapite dai terroristi palestinesi nel kibbutz Nahal Oz, dove si trovavano per le vacanze con il padre che è stato ucciso insieme alla compagna e al figlio della donna. Liberata anche Aviva Siegel, 64 anni. Nel kibbutz di Kfar Aza, da cui proviene la maggioranza degli ostaggi liberati ieri, si è alzato un applauso intenso.

Ma hanno anche spiegato al Times of Israel: «Siamo felicissimi, ma con ogni persona rilasciata ce n’è un’altra in prigionia, in totale sono state rapite 19 persone da questo kibbutz». Diffuso anche un drammatico appello della madre di Noa, una ragazza rapita il 7 ottobre: la sua foto su una moto mentre viene portata via dai terroristi armati di kalashnikov è divenuta tristemente celebre. Da allora non si hanno più notizia di lei. Spiega Liora Argmani, la mamma che purtroppo ha il cancro: «Il mio solo desiderio è abbracciare mia figlia prima che sia troppo tardi».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA