Ieri è stato ufficialmente rilasciato da Hamas, ma Roni Kariboi era riuscito a sfuggire alla prigionia dei terroristi già una volta. Il 25enne russo-israeliano era infatti già scappato dall'edificio dove veniva tenuto prigioniero a Gaza, per 4 giorni si è nascosto cercando di capire come raggiungere il confine, poi è stato catturato dagli abitanti che lo hanno riconsegnato ai miliziani. È il racconto riferito a Ynet dalla zia di Roni, Yelena Magid, dopo la liberazione del ragazzo rapito il 7 ottobre al rave party nel deserto dove lavorava come tecnico del suono e che Hamas ha detto di aver liberato in «omaggio agli sforzi del presidente Vladimir Putin ed in un segno di rispetto per la posizione della Russia».
La fuga dell'ostaggio russo Roni Kariboi
Roni «ha raccontato che lo tenevano prigioniero in un edificio poi crollato a causa dei bombardamenti, ha cercato di scappare, era come in un film, per quattro giorni si è nascosto lì intorno ed era solo, alla fine gli abitanti di Gaza lo hanno catturato e lo hanno restituito nelle mani dei terroristi», ha detto Yelena Magid riportando le parole del nipote. «Roni ha cercato di raggiungere il confine, ma non aveva i mezzi per capire dove si trovava e dove scappare.
Yulia Kariboi, sorella di Roni, ha scritto su Facebook: «Non ho parole per ringraziare tutti, per il sostegno, la preoccupazione, l'aiuto, le preghiere. Ce l'abbiamo fatta, Roni è tornato a casa. Camminando, sorridendo e ridendo. Forte proprio com'è sempre stato».
«Ma non abbiamo finito, molti altri nostri fratelli sono rimasti indietro. Continuiamo a lottare per loro. Non ci fermeremo finché tutti non torneranno a dormire nei loro letti accanto alle loro famiglie. Tutti devono tornare indietro».