MEDIO ORIENTE

Israele, le ultime notizie. Iran: «Uno Stato palestinese è l'unica soluzione. Baciamo le mani ad Hamas per la resistenza».

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Gaza, assalto israeliano all'ospedale al-Shifa. I terroristi arrestati: «Sinwar si nasconde lì sotto»

Iran: "La creazione di uno Stato palestinese è l'unica soluzione"

«L'unica soluzione al conflitto» in Medio Oriente è uno Stato palestinese «dal fiume al mare». È quanto ha detto il presidente iraniano Ebrahim Raisi, da Riad, riecheggiando lo slogan che viene interpretato come un appello alla distruzione di Israele. «L'unica soluzione per questo conflitto - ha scandito - è continuare la resistenza contro l'oppressione israeliana fino alla creazione di uno Stato palestinese dal fiume al mare», dal Giordano al Mediterraneo. E poi ha esortato i paesi islamici a «decidere da che parte stare», «ad aiutare il popolo palestinese armandolo contro l'occupante». «Vogliamo prendere una decisione storica e decisiva su quanto sta accadendo nei territori palestinesi - ha detto Raisi - Uccidere civili e bombardare ospedali sono manifestazioni dei crimini israeliani a Gaza. Oggi tutti devono decidere da che parte stare».

Raisi (Iran): «Non c'è altra via che resistere a Israele, baciamo le mani a Hamas per la sua resistenza contro Israele»

«Non c'è altra via che resistere a Israele, baciamo le mani a Hamas per la sua resistenza contro Israele». Lo ha detto il presidente dell' Iran Ebrahim Raisi intervenendo al vertice congiunto dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oci) e della Lega Araba a Riad. «Basta parole. Oggi è il giorno dell'azione», ha aggiunto, affermando che «l'intero mondo islamico deve essere unito e attraverso questa unità possiamo risolvere il problema». Raisi ha quindi detto di «sperare che alla fine di questo vertice si arrivi a una soluzione a beneficio del popolo palestinese». Affermando che «i bombardamenti ciechi su Gaza devono finire», Raisi ha poi accusato gli Stati Uniti di «sostenere Israele nelle Nazioni Unite e pone il veto a risoluzioni che impediscono l'uccisione di palestinesi». Insomma gli Stati Uniti, ha sostenuto, «hanno aperto la strada affinché Israele uccidi e bombardi di più».

Corridoio umanitario di 7 ore a Gaza sud

L'esercito israeliano da questa mattina alle 9 (ora locale) ha di nuovo aperto un corridoio umanitario lungo la strada Salah ad Din per consentire alla popolazione del nord di Gaza di defluire al sud. Lo ha fatto sapere il portavoce Avichai Adraee che ha diffuso in arabo l'informativa su X. Il corridoio resterà aperto per 7 ore fino alle 16 (ora locale). Inoltre fino alle 14 di oggi ci sarà «una sospensione tattica delle operazioni militari» sul campo profughi di Jabalia nel nord per permettere alla popolazione di dirigersi a sud di Gaza.

Ucciso comandante di Hamas in una scuola

In un raid, l'esercito israeliano - su indicazioni dell'intelligence e delle truppe sul terreno - ha ucciso Ahmed Siam, comandante di compagnia del 'Naser Radwan Company' di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare ricordando che due giorni fa era stato annunciato che Siam teneva come ostaggi circa 1.000 abitanti di Gaza nell'ospedale Rantisi e aveva impedito loro di evacuare verso sud.

Siam - ha specificato - è stato ucciso mentre si nascondeva all'interno della scuola 'Al Buraq' insieme ad «altri terroristi» e questo dimostra « ancora un volta l'uso di Hamas dei civili come scudi umani a fini di terrorismo».

Israele: corridoio umanitario di 7 ore per Gaza Sud

L'esercito israeliano da questa mattina alle 9 (ora locale) ha di nuovo aperto un corridoio umanitario lungo la strada Salah ad Din per consentire alla popolazione del nord di Gaza di defluire al sud. Lo ha fatto sapere il portavoce Avichai Adraee che ha diffuso in arabo l'informativa su X. Il corridoio resterà aperto per 7 ore fino alle 16 (ora locale). Inoltre fino alle 14 di oggi ci sarà «una sospensione tattica delle operazioni militari» sul campo profughi di Jabalia nel nord per permettere alla popolazione di dirigersi a sud di Gaza.

Interrotte le comunicazioni con l'ospedale al-Shifa

Si sono interrotte le comunicazioni con l'ospedale al-Shifa, il principale di Gaza. Lo riferisce Haaretz secondo cui nella notte l'esercito israeliano ha stretto l'assedio ad altri due ospedali, che sarebbero il Rantisi e il Nasser. Israele ha ripetuto più volte che Hamas usa l'ospedale al-Shifa come "scudo" per nascondere l'ingresso ad una rete di tunnel militari da dove opererebbe il leader dell'organizzazione, Yihya Sinwar.

Israele: da inizio guerra prese 11 roccaforti Hamas a Gaza

Dall'inizio della guerra, l'esercito israeliano ha preso il controllo di 11 roccaforti di Hamas a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, aggiungendo che durante la notte forze della Brigata Nahal hanno localizzato e distrutto tunnel di attacco di Hamas posti in prossimità di una scuola. I soldati - ha continuato - hanno distrutto obiettivi della squadra navale di Hamas e anche una cellula che intendeva attaccare le truppe.

Israele: esplosione ospedale Gaza per razzo palestinese

L'esercito israeliano ha ribadito di non aver sparato nei combattimenti di ieri sull'ospedale Shifa di Gaza City ed ha addossato la responsabilità dell'accaduto ad un lancio fallito di un razzo da parte delle fazioni palestinesi. Lo ha fatto sapere il portavoce militare citato dai media. Hamas aveva invece accusato Israele per il bombardamento della struttura e delle vittime conseguenti.

Vertice straordinario arabo-islamico a Riad

L'Arabia Saudita ospiterà oggi un vertice straordinario tra Lega Araba e Organizzazione della Cooperazione Islamica «in risposta alle circostanze eccezionali che si stanno verificando a Gaza». Lo rende noto Riad.

di Mauro Evangelisti 

Quattro ospedali sotto assedio. «Ciò che sta avvenendo è insopportabile, sono a rischio migliaia di vite» denuncia il Comitato internazionale della Croce rossa, dopo che si sono intensificate le azioni dell’esercito israeliano. Richard Hecht, portavoce dell’Idf (forze armate dello Stato ebraico) ribatte: «Se l’esercito israeliano vede i terroristi di Hamas sparare dagli ospedali di Gaza, fa quello che è necessario fare». Testimonianza del dottor Mohammad Abu Mughaiseb, vice coordinatore di Medici senza frontiere a Gaza: «La popolazione ha paura di andare negli ospedali. Mi stavo recando a quello di Al Shifa per lavorare quando è stato colpito. Tutti noi eravamo inorriditi, alcuni si sono buttati a terra. Ho visto cadaveri, anche di donne e bambini. Una scena orribile che ci ha fatto piangere tutti. Il personale era terrorizzato, cercava di salvarsi e mettere al sicuro la propria famiglia. Alcuni sono rimasti all’interno, mentre altri stanno partendo verso il Sud insieme agli sfollati». Secondo Hamas le vittime sono 13. L’Idf replica: l’ospedale è stato colpito dai terroristi, non da noi («Un esame dei sistemi operativi indica che un proiettile lanciato da organizzazioni terroristiche all’interno della Striscia ha raggiunto l’ospedale Shifa, mirava alle nostre truppe che operavano nelle vicinanze»). Ieri sera è iniziata l’evacuazione dell’area dell’ospedale di Al-Shifa, dove secondo gli israeliani si nasconde il centro di comando di Hamas, ma dove si erano rifugiati in 50mila (oltre a 2.500 pazienti). Secondo Al Jazeera «le truppe israeliane sono nel quartiere di Tel al-Hawa, nel campo profughi di al-Shati e anche nelle zone orientali di Gaza mentre cercano di infiltrarsi maggiormente nelle aree centrali. Distano solo un chilometro dall’ospedale Al-Shifa». Sulle operazioni nella Striscia l’Idf ha annunciato: la 401esima brigata ha distrutto la roccaforte Badr del battaglione Shati di Hamas, nel Nord, uccisi 150 terroristi. Combattimenti furiosi nelle strade di Gaza, l’esercito israeliano che avanza. I colpi raggiungono anche i presidi sanitari, i medici avvertono: è una catastrofe umanitaria, non abbiamo più carburante per fare funzionare le strutture, i pazienti muoiono sotto i bombardamenti.

 

La base

Ma perché Israele assedia e bombarda le zone degli ospedali? La risposta arriva da un video diffuso dall’Idf con le frasi pronunciate nel corso degli interrogatori da due terroristi di Hamas catturati dopo il massacro del 7 ottobre: «Sotto il grande ospedale di Shifa si nascondono il leader di Hamas, Yahya Sinwar, e altri comandanti», «Hamas usa le ambulanze per trasportare cose e persone importanti.

Sanno che gli ebrei non le attaccheranno». Questa è la versione dell’Idf: sappiamo che dentro gli ospedali, in particolare ad Al-Shifa, e soprattutto nei tunnel adiacenti, si nascondono i capi di Hamas. Il direttore dell’ospedale ribatte: «È una bugia assoluta». Ieri Hamas ha anche denunciato: i raid aerei israeliani «sulla scuola di al-Buraq hanno causato 50 morti». Il quartiere militare vicino all’ospedale Al-Shifa viene considerato dagli israeliani il fulcro delle attività operative e di intelligence del gruppo terrorista. La caccia a Sinwar, capo di Hamas, è una priorità: 61 anni, mente del massacro del 7 ottobre, secondo il ministro della Difesa Gallant «è asserragliato nel suo bunker». Nato nel campo profughi di Khan Younis, ha studiato all’Università Islamica di Gaza, e ha avuto in gioventù un compito ben preciso: uccidere chi nella Striscia collaborava con lo Stato ebraico. Ha anche ammazzato due soldati israeliani ed è stato in carcere per 24 anni. Prima di essere liberato, i medici di Israele nel 2006 gli salvarono la vita: lo operarono per un tumore al cervello. Il suo odio non è diminuito e nel 2018 dichiarò: «Strapperemo i loro cuori». Al Jazeera ha diffuso la notizia dell’uccisione a Gaza di una giovane donna, Roaa Haniyeh, nipote del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che però se ne sta al sicuro in una lussuosa residenza a Doha e l’altro giorno ha spiegato, in un’intervista video, la sua cinica logica: «Abbiamo bisogno del sangue di donne, bambini, anziani palestinesi per risvegliare dentro di noi lo spirito rivoluzionario, per spingerci avanti». Fonti israeliane hanno anche diffuso una clip in cui decine di palestinesi, con delle bandiere bianche, tentano di fuggire dall’ospedale Al-Nasr, dopo che dall’Idf è arrivato l’ordine di evacuazione. Sono costretti a tornare indietro a causa dei colpi di arma da fuoco. Secondo gli israeliani a sparare sono uomini di Hamas. Il direttore dell’ospedale Al-Nasr ieri sera ha fornito un’altra versione alla Cnn: «Siamo circondati dai carri armati. Non possiamo andarcene». Antony Blinken, segretario di Stato americano avverte: «Troppi palestinesi sono stati uccisi». Margaret Harris, portavoce Oms: «Venti dei 36 ospedali della Striscia non sono più operativi a causa dei pesanti bombardamenti, della distruzione e della mancanza di forniture mediche. Anche le strutture ancora in funzione non dispongono di disinfettanti, anestetici o elettricità».

L’inferno

Racconta il direttore dell’ospedale indonesiano che si trova nel Nord della Striscia, Atef Kahlout: l’attività si sta fermando «a causa della mancanza di carburante». La Mezzaluna rossa (equivalente della Croce rossa) conferma che ci sono stati pesantissimi scontri a fuoco nella zona di un altro ospedale, Al-Quds, dentro la città di Gaza, «hanno sparato i cecchini israeliani». Un primo bilancio parla di un morto e 20 feriti. Carri armati e blindati stanno operando anche nei pressi degli ospedali al-Rantisi e Nasser. «Se oggi c’è l’inferno sulla terra, il suo nome è Gaza settentrionale», commenta Jens Larke, portavoce dell’ufficio umanitario dell’Onu.

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