George Floyd, l'agente violento lasciato dalla moglie: lei è un ex reginetta di bellezza

George Floyd, l'agente violento lasciato dalla moglie: lei è un ex reginetta di bellezza
3 Minuti di Lettura
Sabato 30 Maggio 2020, 17:14 - Ultimo aggiornamento: 18:40

Licenziato dopo 20 anni di carriera non certo immacolata, arrestato per omicidio ed ora anche lasciato dalla moglie, una ex reginetta di bellezza del Minnesota. Il mondo intero cade addosso a Derek Chauvin, 44 anni, l'agente bianco incriminato per la morte a Minneapolis di George Floyd, l'afroamericano che ha immobilizzato a terra tenendogli un ginocchio sul collo per nove minuti. Ora rischia sino a 30 anni di carcere e difficilmente potrà pagare la cauzione di 500 mila dollari.

Il volto di George Floyd dipinto sul vecchio muro di Berlino

 


George Floyd, la denuncia della tennista Coco Gauff: «Quando finirà tutto questo?»

«Mio marito ha modi ruvidi, ma sotto l'uniforme è un tenerone», aveva confidato in un'intervista solo due anni fa la moglie Kellie, che lo aveva sposato nel 2010. «Da allora mi tiene ancora aperta la porta, mi infila il cappotto, è un gentleman - raccontava - del resto dopo una vita come la mia ho le idee molto chiare su quello che voglio in una relazione, e su quello che non posso accettare», aveva spiegato. Ecco, dopo l'arresto del marito e quelle immagini scioccanti che lo immortalano in un atto di brutalità che ha sconvolto il Paese, ha capito che deve cambiare strada. «Kellie Chauvin è devastata dalla morte di George Floyd e desidera sciogliere il suo matrimonio», ha fatto sapere il suo avvocato. La donna ora chiede soprattutto «sicurezza e massima privacy per tutta la nostra famiglia», inclusi i due figli avuti nelle nozze con il precedente marito, di cui era rimasta vedova. 



George Floyd, la denuncia della tennista Coco Gauff: «Quando finirà tutto questo?»

Nei giorni scorsi i dimostranti che continuano a mettere a soqquadro Minneapolis avevano fatto un picchetto davanti alla loro villetta nel sobborgo di Oakdale, lanciando secchi di vernice rosso sangue e lasciando sul selciato scritte come 'Qui vive un assassinò. Troppo forse per lei. Anche Kelly, come la vittima, appartiene ad una minoranza, quella asiatica. Nata in Laos, ha vissuto per anni in un campo di rifugiati perché apparteneva alla minoranza Hmong, schieratasi con gli americani nella guerra del Vietnam. «Vivevamo nell'indigenza più totale: ancora oggi non mangio fiocchi d'avena perché era l'unico cibo che ci davano», ricordava nella stessa intervista dopo l'elezione nel 2018 a 'Mrs Minnesotà, titolo di bellezza per donne sposate e adulte. Emigrata negli Usa da bambina, ha studiato sino a diventare tecnica radiologa dell'Hennepin County Medical Center a Minneapolis, dove ha conosciuto Chauvin. 

George Floyd, morto il 25 maggio 2020

 

George Floyd, manifestanti gridano «I can't breathe» davanti a commissariato della polizia in fiamme

Un uomo che pensava di buon cuore. Ma dalle indagini è emerso che durante la sua carriera di poliziotto aveva già ucciso un sospetto, partecipato ad una sparatoria risultata fatale per un altro e ricevuto almeno 18 lamentele, di cui due si erano tradotte in sanzioni disciplinari. E dalle testimonianze è venuto fuori invece che l'uomo buono, il 'gigante gentilè, era la vittima George.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA