Vladimir Putin e il progetto di un tunnel sottomarino. Non è un segreto che Mosca non abbia alcuna intenzione di ritirarsi dalla Crimea. Ma ora un megaprogetto di cui parla il Washington Post, la costruzione di un tunnel sottomarino che la colleghi al territorio russo, sembrerebbe confermare la volontà di rimanere. Anche se il Cremlino ha subito smentito tale notizia come «una fesseria». Il quotidiano americano afferma di avere ricevuto dall'intelligence ucraina una serie di email intercettate che proverebbero l'esistenza di un progetto russo-cinese per costruire il tunnel.
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Crimea, il progetto del passaggio sottomarino
Il passaggio sottomarino dovrebbe correre sotto il Ponte di Crimea, un'opera lunga 18 chilometri costruita dopo l'annessione.
Tunnel Crimea, il nodo dei costi
A questo problema si aggiunge quello dei costi previsti, non meno di 5 miliardi di dollari, e dei timori per le società cinesi di essere prese di mira da sanzioni secondarie degli Usa e della Ue. La Repubblica popolare, inoltre, non riconosce la Crimea come parte della Russia. Eppure, secondo le fonti ucraine citate dal Washington Post, a fine ottobre si sarebbero tenuti incontri tra manager industriali di Pechino e Mosca molto vicini ai rispettivi governi per studiare il progetto. Il quotidiano Usa afferma che l'autenticità dei messaggi intercettati dai servizi di Kiev è stata confermata da altre informazioni ottenute separatamente dallo stesso Post, compresi i file aziendali che mostrano che in Crimea è stato recentemente formato un consorzio russo-cinese che coinvolge le persone citate nelle e-mail. In una di queste, datata 4 ottobre, si parla del gruppo Chinese Railway Construction Corporation (Crcc), come «pronto a garantire la costruzione di progetti ferroviari e stradali di qualsiasi complessità nella regione della Crimea». Vladimir Kalyuzhny, un uomo d'affari russo indicato nei documenti come il direttore generale del consorzio, ha risposto alla richiesta di chiarimenti del WP affermando che si tratta solo di «aria fritta». Mentre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha liquidato le notizie sul tunnel come «voci che non meritano nemmeno di essere commentate». «Non sembra nemmeno un articolo da Washington Post, è una fesseria», ha aggiunto il portavoce.
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Controffensiva ucraina arenata
Le voci sul tunnel della Crimea sono arrivate in una fase in cui si è arenata la controffensiva avviata dalle forze di Kiev nel giugno scorso. E proprio in questa situazione di stallo si inserisce un'indiscrezione della Bild secondo cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz condividerebbe un piano con il presidente Usa Joe Biden per portare Zelensky a trattare con Putin. La strategia sarebbe quella di continuare a fornire armi a Kiev «per tenere il fronte attuale», ma non abbastanza per «riconquistare militarmente tutti i territori occupati». In questo modo, secondo la ricostruzione del tabloid tedesco, Zelensky «dovrebbe arrivare da solo alla consapevolezza che le cose non possono andare avanti così», e quindi convincersi a trattare. Da Berlino, però, è arrivata una secca smentita. La Germania «è fermamente al fianco dell'Ucraina» e la sosterrà «per tutto il tempo necessario», ha dichiarato la cancelleria. Aggiungendo che «spetta all'Ucraina determinare gli obiettivi militari e politici della sua difesa dall'aggressione russa».
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