Controffensiva Ucraina, Kiev e la strategia per la Crimea: ​così i droni marini hanno trasformato la guerra

La nuova forma di guerra e l'escalation di Kiev nel Mar Nero: la penisola interdetta alle navi militari russe

Controffensiva Ucraina, Kiev e la strategia per la Crimea: così i droni marini hanno trasformato la guerra
di Silvia Sfregola
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 15:52

La guerra tra Russia e Ucraina si concentra fra cielo e mare ma se la controffensiva di Kiev appare lenta sulla terraferma, è in acqua che i soldati di Zelensky sembrano avere la meglio contro le truppe dello Zar. «Quando il quartier generale della flotta russa del Mar Nero, l'elegante edificio che si affaccia sul porto di Sebastopoli in Crimea, ha preso fuoco è stato un momento drammatico per Mosca», evidenzia il quotidiano britannico The Guardian. Secondo l'Ucraina, nell'attacco del 22 settembre scorso sono morti 34 ufficiali tra cui il comandante della flotta Viktor Sokolov, notizia che il Cremlino ha smentito. Ma, qualunque sia la verità sulla sorte dell'ammiraglio, «il colpo assestato nel territorio nemico è di grande importanza - scrive il Guardian - È stata un’ulteriore prova che l’invasione su vasta scala di Vladimir Putin, 19 mesi dopo, non è andata secondo i piani».

Controffensiva lenta sulla terra ma in mare per l'Ucraina è un successo

Se sulla terraferma la controffensiva di Kiev ha registrato progressi lentissimi, nell’acqua le truppe di Zelensky stanno scrivendo tutta un'altra storia.

L’Ucraina ha riconquistato il Mar Nero, almeno in parte, trasformandolo in una zona interdetta alle navi da guerra russe: «Un’impresa non da poco», fa notare il quotidiano britannico «dato che l’Ucraina non ha una vera Marina e conta una manciata di vecchi jet».

A Sebastopoli si è verificato un vero e proprio esodo navale documentato dai dati satellitari: due fregate e tre sottomarini d'attacco hanno lasciato il porto e si sono spostati a est, verso il porto russo più sicuro di Novorossijsk. A loro si sono unite cinque grandi navi da sbarco, una motovedetta e piccole navi lanciamissili. Un gruppo di altre imbarcazioni ha navigato da Sebastopoli a Feodosia, il porto che sorge sul lato orientale della Crimea.

I droni marini hanno trasformato la guerra

Nelle ultime settimane l’Ucraina ha intensificato gli attacchi contro navi russe nel mar Nero, in quella che rappresenta un’espansione significativa dei nuovi obiettivi di guerra. L’intensificazione delle operazioni militari nel mar Nero era stata annunciata dal governo ucraino ed è stata il risultato di una serie di mosse da entrambe le parti. Secondo l’ex ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, i droni sono stati fondamentali per riconquistare il Mar Nero. «Reznikov - racconta il Guardian - ha paragonato il boom della produzione locale di droni agli albori della Silicon Valley, quando Steve Jobs costruì i primi computer Apple nel suo garage». «Questa guerra - ha dichiarato l'ex ministro - è l’ultima guerra terrestre convenzionale. Le guerre del futuro saranno hi-tech. Il Mar Nero è come un poligono. Stiamo assistendo a seri test di combattimento». Reznikov ha affermato che l’Ucraina sta lavorando per costruire una serie di veicoli aerei senza equipaggio, nonché droni che viaggiano sul mare e sott’acqua. 

Dopo l’annessione della Crimea nel 2014, il Cremlino è diventato la potenza dominante nel Mar Nero. Vaste aree erano state interdette alle navi ucraine, inclusa gran parte del Mar d'Azov, intorno al porto di Mariupol. Il primo giorno dell’invasione, Mosca ha bombardato e occupato l’Isola dei Serpenti, un territorio ritenuto strategico vicino all’estuario del Danubio. Ma dalla primavera del 2022 l’Ucraina ha iniziato a reagire intensificando gli attacchi a lungo raggio. «Hanno iniziato a colpirli in modo non convenzionale, con razzi e droni» racconta il Guardian. Uno degli obiettivi era il ponte di Kerch che collegava la Crimea occupata con la Russia. Nell'ottobre 2022 un camion-bomba lo ha fatto saltare in aria. La principale novità degli attacchi più recenti sta nel modo in cui le forze armate ucraine hanno riconosciuto e perfino promosso immediatamente le proprie operazioni in territorio russo, cosa che in precedenza erano state piuttosto restie a fare per timore di provocare ritorsioni. 

Adesso l’Ucraina ha preso di mira le basi russe in Crimea. Ha messo fuori uso almeno due sistemi di difesa aerea S-400 e una stazione radar. A settembre, le forze speciali ucraine hanno sequestrato impianti di trivellazione del gas a ovest della penisola. Successivamente, un missile ha colpito il cantiere navale di Sebastopoli. Ha danneggiato una nave da sbarco russa e un sottomarino che era in riparazione. «E' la prima volta dal 1945 che Mosca perde un sottomarino in combattimento - sottolinea il Guardian - Giorni dopo, Kiev ha colpito il quartier generale della flotta del Mar Nero».

Il blitz in Crimea

All'inizio di questa settimana, un gruppo di commando dell'intelligence militare ucraina è sbarcato sulla costa della Crimea a bordo di cinque imbarcazioni anfibie. Hanno issato la bandiera ucraina e ucciso i soldati russi. Un numero minore di "difensori ucraini" sono morti nella missione speciale, ha raccontato il portavoce Andriy Yusov sottolineando che «l’operazione per liberare la Crimea continua». Perché Zelesnky sa bene che riconquistarla significa vincere la guerra contro la Russia. 

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