Sector, Massimo Carraro sulle nuove sfide del "No Limits": «Al primo posto la sostenibilità»

Il presidente di Sector racconta l'evoluzione del marchio: adesso lo slogan si arricchisce di nuovi significati

Sector, Massimo Carraro sulle nuove sfide del "No Limits": «Al primo posto la sostenibilità»
di Paolo Gobbi
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Mercoledì 14 Giugno 2023, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 16:12

Innovare per progredire, rimanendo fedele ai propri valori e ad un DNA forte e riconoscibile: questo è ciò che Sector fa da mezzo secolo nell'ambito dell'orologeria sportiva e nell'universo del "No Limits": un mondo di riferimento creato dal brand stesso agli albori degli anni '90. Ne parliamo con Massimo Carraro, presidente della marca e ceo del gruppo Morellato che ne detiene la proprietà.

C'è un'età giusta per indossare un Sector?

«No, va bene a tutte le età. È un brand trasversale adatto a tutti coloro che vogliono usare un prodotto per un look giovane».

Quest'anno la marca raggiunge il traguardo del mezzo secolo di vita. In cosa si concretizza la sua italianità?

«Nella sua storia: ha conquistato immediatamente la leadership sul mercato italiano grazie ad un'innovazione e l'ha sempre mantenuta con continuità fino ad oggi. A questo va aggiunto che il prodotto è stato creato e sempre disegnato, sviluppato, e comunicato in Italia, cosa che tutt'ora facciamo a Milano».

Sector è un orologio italiano?

«Si, anche quando ci si propone su mercati diversi dal nostro, la percezione che riceviamo è quella di essere un orologio italiano. Il nostro è un gruppo internazionale, Sector sviluppa un fatturato importante all'estero, e quando si parla del brand immediatamente si pensa alla modellistica sportiva, con lo slogan "No Limits", che è stato ripreso in altri ambiti. In pratica la marca identifica la capacità di innovazione degli italiani».

Quindi No Limits non è più solo uno slogan di stile.

«Assolutamente no. Lo abbiamo portato avanti anche sotto il profilo tecnologico, come conferma l'implementazione dei movimenti automatici o l'adozione del SuperLuminova su lunetta, indici e lancette. Uno sviluppo importante è la garanzia estesa a tre anni, che in questa fascia di prezzo non è un discorso scontato.

Questo è coerente con il concetto di "No Limits", così da estenderlo a un pubblico più ampio».

Stare al passo con i tempi vuol dire applicare tanta tecnologia?

«Sì, ma non basta. Noi mettiamo al primo posto la sostenibilità, sia nello sviluppo di prodotti che nell'organizzazione aziendale. La sfida è iniziata tre anni fa con la collezione Save the Ocean, realizzata con plastica recuperata dagli oceani, e che continua oggi nell'utilizzo per casse e bracciali dell'acciaio riciclato, ma soprattutto con un percorso virtuoso che ci sta portando all'adozione del movimento automatico».
Il movimento automatico è quanto di più ecologico si possa pensare.
«Sì, perché è eterno e non ha batterie da riciclare. Anche la confezione dell'orologio sarà con materiale riciclato certificato».

I clienti percepiscono questo cambiamento?

«Sì, ci stiamo lavorando anche a livello comunicativo».

Sector ha cinquant'anni di vita. Cosa ci dobbiamo aspettare?

«Stiamo lavorando ad una limited edition con movimento automatico, acciaio 100% riciclato, vetro zaffiro, subacqueo professionale fino a 30 atmosfere. Una data così importante andava celebrata coerentemente al nostro cammino storico e tecnologico».

Quanto è importante il prezzo per Sector?

«Molto, ma grazie allo sviluppo tecnologico nelle lavorazioni e alle economie di scala, riusciamo a garantire qualità, sostenibilità, movimento automatico, acciaio riciclato, mantenendo il prodotto in una fascia di prezzo accessibile, che poi è da sempre un nostro segno distintivo. Poche altre marche al mondo riescono ad avere un rapporto qualità/prezzo come Sector».

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