In Gio Ponti osserviamo il recupero dei toni mediterranei: colori vivi e brillanti calibrati sul compasso del razionalismo architettonico degli anni ’50 e ’60.
In Munari e Melotti il recupero dell’infanzia è un aspetto centrale: un universo totalmente libero dagli schemi logici e razionali. In Sottsass e Dorazio osserviamo decorazioni apparentemente più schematiche, più geometriche, che tuttavia sanno sempre trovare una luce lirica e aerea. Così anche in Crippa, ricordi di Malevic e di Kandinskij si aprono su prospettive e segni più mediterranei. La mostra vuole far conoscere nuove sfaccettature di artisti noti, mettendone in evidenza la sperimentazione artistica avvenuta nel campo del tessile, quale testimonianza di un periodo storico di rinascita creativa.
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