Altaroma, la fashion week è alle porte tra moda green e talenti emergenti

Caterina Moro_credits Courtesy of Altaroma Press Office
di Gustavo Marco Cipolla
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Venerdì 24 Giugno 2022, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 16:40

Visioni estetiche differenti per interpretare il lusso contemporaneo con lo sguardo dei talenti emergenti. Regole da scardinare in abiti che non sono solo capi da indossare, ma racchiudono messaggi e impegno sociale. La moda etica e green di Altaroma punta sulla sostenibilità ambientale, come testimoniano le giovani promesse che parteciperanno alla prossima kermesse in programma dall’11 al 15 luglio. «La nuova edizione è alle porte e, mai come in questo caso, siamo davvero contenti del lavoro svolto. Dopo l’attività di posizionamento degli ultimi anni, la Roma Fashion Week torna a dialogare con tutti gli spazi della città, restituendo alla Capitale il suo ruolo naturale di culla della creatività, un risultato che siamo felici di aver raggiunto grazie al sostegno e l’appoggio di tutte le istituzioni partner della manifestazione, senza le quali non sarebbe stato possibile», spiega il direttore generale Adriano Franchi. Nello shooting fotografico capitolino all’Hotel Cicerone, energia vibrante e creazioni considerate sane portatrici di benessere per la stilista Michela Gaiofatto. Il marchio, che riprende il suo cognome, scommette sulla sostanza oltre le consuete apparenze. L’attenzione per la progettazione, le costruzioni geometriche, forme e armonie in un costante equilibrio esaltano la concezione minimal e lineare di indumenti sartoriali che valorizzano l’idea del tailoring su misura. Così il design tridimensionale si inserisce nella prospettiva futura dello sviluppo sostenibile in un intreccio perfetto con la tradizione artigiana.

 

Eleganza e unicità per distinguersi in ogni occasione, dai party in piscina agli aperitivi in riva al mare: Serena Esse by Serena Pistilli non dimentica i segreti della modellistica, i ricami all-over e le stampe nei suoi costumi da bagno che si trasformano in body seasonless da abbinare a blazer e denim. «Ho frequentato il Liceo classico, poi la facoltà di Giurisprudenza per diventare notaio come mio zio. La laurea è un percorso obbligatorio in famiglia. Tuttavia, sono sempre stata appassionata di recitazione e danza, quindi ho aperto una scuola di ballo e lì ho iniziato a disegnare i costumi per le gare. In seguito, un master annuale in fashion marketing all’Accademia del Lusso. Dal 2019 ad oggi, anche se non avrei mai immaginato di dover vivere una pandemia globale, sono arrivata alla terza collezione. Utilizzo lycra e microfibre ecosostenibili, non ho rivenditori e mi occupo personalmente della consolidata rete di distribuzione all’estero, soprattutto a Miami, Dubai e alle Maldive», racconta Pistilli. Dettagli brillanti, tocchi romantici o audaci in una linea swimwear prêt à couture caratterizzata da pizzi, volants, merletti, ruches, paillettes e plissé che rendono glam ciascun capo. Dalla musicologia alle note trendy in passerella, Caterina Moro propone un approccio sperimentale ai tessuti attraverso lavorazioni inedite, rileggendo il passato con gli occhi del presente: il suo estro si declina in long e minidress, l’eco poetica lascia spazio alla leggiadria e al comfort studiando l’importanza del colore che gioca con le nuance tenui. Calzature raffinate e sensuali quelle di Alessandra Milano, comode persino con il tacco e volte a celebrare il made in Italy poiché realizzate a mano in uno dei distretti più illustri del bello e ben fatto calzaturiero, Vigevano. Qualità, vestibilità, la presenza del memory foam e la cura minuziosa dei particolari caratterizzano le scarpe ideate dalla designer Alessandra Colombo. Un’eccellenza italiana attenta alle esigenze del cliente che può personalizzare la propria richiesta trasformando i sogni in realtà. Le borse scultoree di Yese Studio, invece, sono pensate come se fossero piccoli e versatili capolavori d’arte: concepite con modelli handbag, crossbody o a spalla, e contraddistinte da una chiave di lettura ecologica, accentuano il focus sul recupero e il recycling dei materiali da impiegare passando dal cotone organico al nylon. L’ingegno e la fantasia dell’architetto Camilla Andreani hanno dato vita ad un eclettico progetto in cui protagonista è l’economia circolare che sposa le buone pratiche. Il nome è Midorj e in giapponese significa “verde”: gioielli e accessori in resina, bronzo ed elementi elettronici in disuso o di scarto vengono plasmati tramite il processo di modellazione a cera e di fusione bronzea, evocando gli insetti sospesi nell’ambra. I rifiuti elettrici inquinanti sono incastonati come pietre preziose e il loro deterioramento viene bloccato mediante tecniche handmade. Il bikini abbraccia la bellezza dell’alta sartoria e si fa iconico insieme a Monica Campri Beach Couture, brand fondato nel 2017 con l’intento di colmare stilisticamente un vuoto nel panorama beachwear.

Una prospettiva commerciale unica nel suo genere, che non segue i trend in voga e, con un occhio di riguardo per gli standard produttivi, si distingue nell’oceano delle proposte estive svelando savoir faire e meticolosità nella scelta delle stoffe di pregio destinate alle sue originali capsule collection.

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