Altaroma al via: i "ricordi" di Casa Preti incantano il PratiBus District

Altaroma_Casa Preti AI 2023-24
di Gustavo Marco Cipolla
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Martedì 31 Gennaio 2023, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 16:25

Un cassetto di ricordi si apre in passerella al PratiBus District di viale Angelico e dà il via alla sfilata ready to wear autunno-inverno 2023-24 della maison Casa Preti. In occasione della tre giorni modaiola “Roma Fashion Week” targata Altaroma, il mix perfetto tra tradizione e innovazione stupisce il front row puntando sull’artigianalità e la rivisitazione di canoni stilistici ormai entrati nella percezione collettiva del brand siciliano.

La moda come manifesto di valori universali 

Sulle note de "La traviata” di Giuseppe Verdi, interpretata dalla voce del soprano Maria Callas, le iconiche e inconfondibili linee clericali degli abiti, da sempre segno distintivo della casa di moda fondata nel 2017 dal sarto palermitano Mattia Piazza con l’architetto svizzero Steve Gallay, abbracciano l’intera collezione che vuole essere un manifesto di valori universali. Il marchio, il cui nome omaggia l’artista caravaggesco di scuola napoletana Mattia Preti, per la prossima stagione fredda si immerge nella sua stessa essenza, viaggiando nella propria classicità e ispirandosi alle donne che fanno parte della vita del designer.

Gli abiti diventano "luoghi da abitare"

Sulla catwalk, le creazioni si trasformano in “luoghi da abitare”, in cui il corpo trova la sua naturale dimensione, e assumono nomi specifici che ne caratterizzano una personalità ben definita.

Ed ecco Paola, Concetta, Giovanna, e poi Filippo, Fabrizio, Steve: tra memorie del passato e proiezioni, le figure accendono i riflettori su un futuro ideale in cui il mondo, si spera, sarà migliore. Tagli minimal, velluti di cotone e sete, che evocano immagini di inizio secolo scorso, dialogano con tessuti tecnici e plastici come il neoprene.

 

Volumi ampi e scultorei con ispirazioni futuriste

Così, i volumi scultorei generano statue viventi che si muovono in un’originale visione estetica, a tratti futurista, ricordando la poetica e i sogni di Aldo Palazzeschi. Must have i pantaloni-pigiama anni ‘60 o a palazzo, tubini e cappotti-kimono, fermati da cinture in vita tra crop-top con collo ad anello e scolli a barca, foulard in shantung e la riscoperta del corsetto d’antan anche per lui. Sinuosi i completi da femme fatale. Gilet destrutturati, genderless, si alternano in un mix di fantasie, sovrapposizioni materiche e racconti di mete vissute. Redingote sposano pince e coulisse sulle maniche dai polsi principeschi e austeri. Le bluse si accostano al denim, le ampie gonne presentano arricciature, non mancano robe-manteau e comode vestaglie d’autore. Le giacche in rasatello sono caratterizzate da spalline morbide per amplificare la silhouette maschile e femminile.

Una nuova visione del lusso contemporaneo

La palette cromatica gioca con i toni neutri in un vortice di sfumature con picchi di blu e verde, sino agli intramontabili grigi e neri. Una sintesi chiara e precisa della vision aziendale che, nella sua mission, scommette sulla passione per un lavoro meticoloso volto a regalare bellezza. «Oggi il lusso è inteso come la possibilità di concedersi il giusto tempo sia nella produzione sia nella scelta, permettendosi sempre spazi di libertà con capi che raccontano la giocosità e la spontaneità del nostro Dna mediante materiali vinilici e colorati, che interagiscono con un’anima legata alla sartorialità italiana e al rigore delle forme», sottolineano i fondatori di Casa Preti. 

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