Una conferenza alla quale partecipano studiosi, curatori, media expert, opinion leader del Fashion System. Europeana «Fashion Industry and the GLAM Community» non è quindi la tipica conferenza. GLAM appunto significa «Galleries Libraries Archives Museum», ovvero la comunità culturale della moda. A legare i diversi interventi è l'importanza del Fashion Heritage, sempre più riconosciuta anche nei luoghi in cui la moda viene creata: le aziende di moda e i loro archivi. Soprattutto il ruolo di questi ultimi è mutato. Non sono più una semplice conservazione di documenti o abiti, o magari un modo per preservare la memoria del fondatore ma veri codici che permettono di mantenere viva l'identità del brand e i valori ad essa legati. In questo senso un ruolo decisivo è giocato da Internet e dai nuovi media e strumenti di ricerca, che offrono una continua fonte di notizie e informazioni. Alessandra Arezzi Boza Communication e Content Manager di Europeana Fashion spiega che «il progetto è nato con l'obiettivo di creare una grande biblioteca digitale della moda, per rendere immediata la ricerca dei materiali archiviati e per organizzare i contenuti digitali sulla moda che continuano ad aumentare in modo esponenziale e non organizzato». La rete Europeana Fashion riunisce 22 partner di 12 diversi paesi europei, tra i più importanti musei pubblici e privati, gli archivi e le collezioni, oltre a 3 partner tecnici e 19 fornitori di contenuti, selezionati per la qualità delle loro collezioni. Il progetto, co-finanziato dalla Commissione Europea, è coordinato dalla Fondazione Rinascimento Digitale, un'organizzazione privata senza scopo di lucro. L'evento è sostenuto anche da POLIMODA, centro di alta formazione per il settore moda da sempre attento al dialogo con il mondo della cultura che ospiterà un Gala Dinner a Villa Favard per creare un ulteriore momento d'incontro tra i partecipanti del convegno, la stampa e gli addetti ai lavori.
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