ROMA - Una delle scene fondamentali del film, uscito nel 1980 per la regia di John Landis, The Blues Brothers, quella dell'uscita dal carcere di uno dei due fratelli Blues, Jack. Il poliziotto riconsegna
gli abiti all'ex detenuto e li elenca: «un capello nero, una cravatta nera, un paio di occhiali neri».
Sta tutta qui l'essenza del film, la creazione di un immaginario che dallo schermo arriva nella società e influenza il modo di vestirsi e comportarsi. Il fratello di Jack, Elwood, è vestito nello stesso modo, tutti e due hanno una cravatta bianca, il contrasto cromatico è immediato ed esplosivo così come lo sono le vite dei due personaggi. Un piatto troppo ricco perché il mondo della moda non ne potesse trarre ispirazione. Uno stile che rinverdisce di nuovo con la visione-evento della versione restaurata del film che il 20 e 21 giugno verrà presentata nelle sale dei cinema di tutto il pianeta.
Bianco e nero dunque, una tendenza che già da qualche tempo è stata rivisitata dalle grandi maison. Ad esempio la giacca a due bottoni praticamente un must che abbina eleganza e semplicità. Poi la camicia bianca come quella realizzata da Charvet o la cravatta allungata e stretta tornata di moda e portata con un nodo largo come insegna Balenciaga. Infine due elementi fondamentali: il Borsalino a tesa media, ma soprattutto gli occhiali da sole Ray Ban wayfarer. Proprio quest'anno cade il sessantesimo anniversario della nascita di Ray Ban e il modello dei Blues Brothers rappresenta tutta l'essenza di un periodo che ha influenzato lo stile di diverse generazioni.