Pesaro Studi, Il Comune chiude i rubinetti
«Contributi per soli altri tre anni»

Pesaro Studi, Il Comune chiude i rubinetti «Contributi per soli altri tre anni»
di Luigi Benelli
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Venerdì 13 Marzo 2015, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 11:39
PESARO - Futuro incerto per Pesaro Studi. Il Comune chiuderà i rubinetti e la palla passa all’Università di Urbino. Ieri un’assemblea degli studenti proprio nella sede di viale Trieste.

[FORZA-RIENTR]Ma c’è un antefatto. Martedì una rappresentanza di iscritti a Pesaro Studi ha chiesto al sindaco di Pesaro Matteo Ricci dei chiarimenti. Il sindaco ieri era a Roma, così ha delegato l’assessore al Bilancio Antonello Delle Noci. Un incontro breve, per spiegare tutto, poi l’assemblea. Una sala piena, oltre cento persone in un clima carico di aspettative, caldo, ma equilibrato. Delle Noci ha spiegato che «il Comune già dallo scorso ottobre scorso ha manifestato la volontà di non elargire più il contributo annuo di 300 mila euro. Ma come Amministrazione ci sentiamo responsabili visto che siamo soci della fondazione Pesaro studi. Putroppo ormai siamo l’unico socio rimasto: sono venuti meno i contributi della Fondazione Cassa di Risparmio, delle associazioni di categoria e della Camera di Commercio. Ma come detto, ci sentiamo responsabili e ci impegneremo a mantenere costi di struttura per 411 mila euro all’anno per portare a termine i corsi laurea iniziati». In pratica per tre anni fondi garantiti, poi fine corsa. «Ora tocca all’Università di Urbino decidere se portarli nella città ducale oppure continuare qui. Noi siamo anche disponibili a dare un contributo per il riposizionamento e le aule a Urbino. Altrimenti se la Carlo Bo sceglierà di mantenere la sede a Pesaro manterremo i costi di funzionamento fino al termine dei corsi». Delle Noci sottolinea come «gli studenti siano rimasti soddisfatti della chiarezza delle risposte». Meno dei contenuti. Però ora pretendono una risposta dall’Università. All’incontro non c’era il Rettore Vilberto Stocchi, per cui la risposta è prevista per la prossima settimana. A questo punto l’atmosfera si è surriscaldata perchè gli studenti pretendevano già qualcosa di certo. Delle Noci chiude sottolineando come «sia naturale che rispetto al 2000 i vari decentramenti universitari stiano rientrando. È chiaro che coi tagli è difficile mantenere tutte le sedi aperte. A prescindere dalla scelta saremo responsabili e aiuteremo ogni tipo di processo con dei fondi e contributi»
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