Una grossa benna ha affondato i primi colpi negli strati di sabbia e limo, per poi caricare il materiale di scavo dentro a un apposito cassone da 750 metri cubi. Poco fuori dal porto di Fano era alla fonda la nave gemella più grande. Ogni volta che sarà piena, dopo avere ricevuto due carichi dalla draga più piccola, farà rotta verso Ancona, 4 miglia al largo del porto dorico, per rilasciare in mare il materiale di scavo. Appena ci sarà pescaggio sufficiente, anche la nave più grande entrerà nel porto di Fano, partecipando a suo volta al dragaggio e di conseguenza abbreviandone i tempi. Si prevede che il prelievo dei 25.000 metri cubi complessivi richieda almeno un mese, senza intoppi meteo. L’inizio dei lavori è stato presentato in forma ufficiale, sul molo di levante, dallo stesso sindaco Seri e dall’assessore Marco Paolini, hanno inoltre partecipato alla cerimonia la comandante del porto, Eliana Di Donato, e rappresentanti degli operatori portuali: pesca, turismo da diporto e nautica. «Il nostro nuovo obiettivo – ha ribadito il sindaco Seri – è creare un consorzio fra i sei porti marchigiani di interesse regionale, Fano compresa, per rendere possibili dragaggi annuali ed evitare di ritrovarsi in emergenza». Confermata, inoltre, l’intenzione di portare via altri 24.000 metri cubi di sabbie e fanghi più inquinati. Saranno prelevati dalle darsene interne non appena sarà disponibile la cassa di colmata ad Ancona. Al quantitativo si aggiungeranno altri 21.000 metri cubi dragati in precedenza.
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