Scienza, parte da Latina l'idea di un network europeo: Tempera e Tasciotti lanciano il progetto

Scienza, parte da Latina l'idea di un network europeo: Tempera e Tasciotti lanciano il progetto
di Monica Forlivesi
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Venerdì 9 Gennaio 2015, 11:11 - Ultimo aggiornamento: 19:06
​LATINA - Un'idea che prende forma. Strade che si sono divise quasi trent'anni fa e che ora si incontrano nel nome di Latina quelle di Italo Tempera e Ennio Tasciotti, scienziati di questa città da anni impegnati in America, il primo si occupa di leucemie e terapie innovative, il secondo di nanotecnologie, uno dei progetti ai quali sta lavorando - finanziato dal Pentagono - riguarda la crescita dell'osso negli amputati.



Ad un unirli l'amore per la loro città. E così durante le festività decidono di incontrarsi, non succedeva da quando avevano una decina d'anni e tiravano calci ad un pallone nel campo del Latina: uno stopper, l'altro ala destra. Poi lo stesso premio, il “Paola Campese”, un prestigioso riconoscimento vinto negli Usa da Tempera nel 2014, distanza di un paio di anni da Tasciotti, e l'idea di fare qualcosa insieme per la loro città. Sono seduti nel gazebo di un bar del centro, si raccontano e passano le ore. Scienza, giovani e Latina sono le tre parole ricorrenti.



«Nel mio laboratorio a Filadelfia - racconta Italo Tempera - ospitiamo uno studente dai 14 ai 16 anni, vede cosa facciamo, come lavoriamo, mi piacerebbe poterlo fare anche con i giovani della nostra città, ovviamente con una formula diversa». Ennio Tasciotti racconta dei suoi campi di studio in Calabria e dei cicli di formazione a Houston per i ragazzi delle scuole, l'idea è di trasportare l'esperienza acquisita negli anni a Latina e realizzare una vera e propria rete coinvolgendo istituzioni, associazioni, realtà imprenditoriali.

«Potremmo inserire Latina - suggerisce Tempera - nel “Mese internazionale della Scienza”. Partire magari da una tre giorni di incontri per poi crescere e costruire un network europeo». Sulla scorta, aggiunge Tasciotti, dello Stem in Usa, vale a dire: Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, in modo da creare un progetto formativo che aiuterà i giovani a scoprire interessi e inclinazioni. I due scienziati non hanno dubbi, per fare innamorare i ragazzi della scienza devi fargliela toccare: «Se organizziamo una giornata in piazza o nelle scuole, dobbiamo portare un microscopio, una centrifuga, mostrargli il Dna in provetta, fare qualche esperimento con loro. La scienza e la ricerca sono anche questo: studio, intuizione, tentativi». Ma il rischio è che una giornata con lo scienziato sia interessante ma resti un'esperienza isolata. «Per questo - sottolinea Tasciotti - dobbiamo coinvolgere gli educatori, quindi famiglie e insegnanti, in modo che l'esperienza abbia un seguito e quindi un senso». Per rendere concreta l'idea e trasformarla in progetto i due ricercatori hanno coinvolto altri loro coetanei di Latina: da Marco Tomeo, che li sta aiutando nella ricerca di Fondi europei, a Francesca Guerra.



Per tornare all'amore per la scienza come è nato il loro, in fondo erano aspiranti calciatori. L'ala e lo stopper come hanno deciso di fare gli scienziati? Sorridono, risponde Tempera: «Quando ho capito che la testa mi funzionava meglio dei piedi». Poi racconta un aneddoto, uno dei suoi ricordi ai tempi del Latina calcio: «L'allenatore era Federico Caputi, ci fu un'amichevole Latina-Roma (Tempera è tifosissimo dei giallorossi, ndr), volevo gli autografi ma non ci riuscì, al termine della partita Ennio invece se li fece fare da Liedholm e del capitano, Giannini, il giorno dell'allenamento me li diede». E' strana la vita, più o meno da allora si sono persi di vista per incontrarsi di nuovo ora, con in testa un progetto meraviglioso per Latina e le nuove generazioni.
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