Coronavirus, lo scienziato Ennio Tasciotti: «A casa e olio di gomito: il miglior antidoto è il sapone»

Ennio Tasciotti
di Monica Forlivesi
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Domenica 15 Marzo 2020, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 17:14
Sconfiggere il Coronavirus con il sapone. Non è uno dei tanti consigli dispensati in rete al tempo dell’emergenza da Covid-19, è l’indicazione di uno scienziato. Ennio Tasciotti è di Latina, ha lavorato in Texas per 15 anni, dove dal 2010 ha diretto il Dipartimento di Nanomedicina e dal 2015 il Centro di Medicina Biomimetica che ha creato allo Houston Methodist Hospital. E’ inventore di 10 brevetti internazionali su nano- e bio-materiali per uso biomedicale e ha all’attivo oltre 150 pubblicazioni scientifiche ottenute grazie al lavoro del gruppo multidisciplinare di decine di scienziati che ha coordinato negli anni. Nei giorni scorsi, in risposta alla crisi del Coronavirus ha inviato un videomessaggio diffuso sulle pagine social dal Comune di Latina. Lo scienziato in questo periodo è in Italia, da tempo pensava di tornare, e stava valutando a Milano alcune proposte di lavoro. «Stavamo verificando con alcuni centri di ricerca spazi e risorse - dice - e poi è precipitata la situazione e sono rimasto in questo limbo, così do una mano come posso cercando di fare chiarezza sul Coronavirus, sento troppe inesattezze, vorrei fosse chiaro che è un nemico invisibile ma vincibile».

RAGAZZI ASCOLTATEMI...
Lei nei giorni scorsi ha pronunciato una frase diretta soprattutto ai giovani: «Sì, stiamo a casa. D’altronde non capita tutti i giorni di salvare l’Italia... stando in pigiama». Qual è la cosa che la preoccupa di più? «La percezione sbagliata che hanno i giovani, pensano di essere immuni e protetti, non è così. Il rischio di contrarre una severa polmonite interstiziale, che comunque lascia delle conseguenze sul fisico, lo hanno anche i più giovani. Non è un semplice taglio che si rimargina. Uno scorretto comportamento può non solo compromettere la loro salute, ma soprattutto aumentare il diffondersi del contagio e di conseguenza affaticare il sistema sanitario al punto da essere in difficoltà nella cura di pazienti con malattie croniche o di fronte a eventi traumatici, un incidente stradale per fare un esempio».

CALDO, VERITÀ E FAKE
Possiamo sperare in un aiuto dall’arrivo della stagione calda? «Un’altra sciocchezza che ho sentito è quella sulle alte temperature, i 26 gradi ucciderebbero il virus. Non è così, è una fake news, visto che il virus vive benissimo dentro di noi che abbiamo all’incirca una temperatura corporea di 37 gradi. L’unico ragionamento serio da fare è quello che con il caldo si sta all’aperto, non si crea quell’effetto aerosol dei luoghi affollati, e questo può aiutare a rallentare il contagio. Non solo, d’estate il nostro fisico funziona meglio e combatte meglio, d’inverno l’aria secca asciuga le mucose della bocca e del naso e il virus entra e si annida nel nostro corpo più facilmente».

COSA DOBBIAMO FARE
A Latina i casi aumentano, la situazione del capoluogo e di Fondi secondo la Asl è preoccupante, oltre a stare a casa quale altro consiglio ci può dare? «Rigorosissime norme di igiene personale e pulizia degli ambienti, vestiti e oggetti. Usare il sapone il più possibile. Il virus non è un essere vivente e non è neppure in grado di ripararsi da solo se viene danneggiato. Io lo definirei una macromolecola, e come tale, è facilmente attaccabile. Il migliore agente per annientarlo è il sapone perché le sue molecole spezzano i legami tra i vari componenti del virus e creano danni irreparabili. Quindi il miglior antidoto è il sapone: solido, liquido, come volete. E attenzione alle superfici e agli ambienti, ai telefoni cellulari, tenga conto che nell’aria il virus resiste fino a tre ore, su cartone e legno 24 ore, su plastica e metalli fino a tre giorni, quindi detergere le superfici con il sapone è di grande aiuto per sconfiggere il contagio».

IL VACCINO
Lei il cellulare con cosa lo pulisce? «Il sapone va benissimo come dicevo, altrimenti alcol etilico all’80%. Vorrei aggiungere qualcosa a proposito del vaccino. In molti pensano che siamo vicini ad averne uno, ma prima di tutto servono le sperimentazioni, e chi pensa che si possano chiudere nell’arco di qualche mese sbaglia. Inoltre non è detto che si trovi un vaccino efficacie, per la Sars non è successo ad esempio. Infine, il vaccino serve per evitare la diffusione del contagio ma non per curare chi è già ammalato. Quindi ora l’imperativo ora è assoluto: stare a casa e utilizzare il sapone in maniera rigorosa».
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