Inchiesta Arpalo, l'ex parlamentare Maietta trasferito a Regina Coeli

L'ex parlamentare Fdi ed ex presidente del Latina calcio Pasquale Maietta
di Vittorio Buongiorno e Marco Cusumano
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Giovedì 5 Luglio 2018, 11:10
L’ex parlamentare Pasquale Maietta è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli a Roma. Dopo un lungo iter, con ripetute verifiche sulle condizioni di salute dell’ex presidente del Latina Calcio, il giudice ha dato il via libera al trasferimento dall’ospedale Sandro Pertini all’istituto penitenziario. 
Maietta, dal 25 maggio, si trovava nel reparto di Medicina Protetta del Pertini, una struttura adeguata alle sue condizioni di salute e al percorso di recupero che stava effettuando. Il medico legale Maria Elena Silvotti, incaricato dal giudice, aveva disposto il trasferimento in quella struttura dopo aver valutato le sue condizioni compatibili con il regime carcerario. In precedenza Maietta si trovava all’ospedale San Camillo dove i medici trattarono la grave ferita al polpaccio provocata da un incidente domestico avvenuto pochi giorni prima del suo arresto nell’ambito dell’inchiesta “Arpalo”.

Una ferita provocata da una motozappa nel giardino della villa di Maietta, in via Nascosa, esattamente una settimana prima dell’operazione di polizia. Dopo la firma da parte del gip Laura Matilde Campoli del decreto di trasferimento in carcere, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, in accordo con i sostituti procuratori titolari dell’inchiesta - Spinelli, De Lazzaro e Bontempo - hanno individuato le strutture adeguate ad ospitare Maietta durante il percorso di recupero. Ora, evidentemente dopo un netto miglioramento, il parere del medico ha consentito di applicare l’ordinanza di custodia cautelare che prevede la detenzione in carcere. Maietta è stato colpito, insieme ad altre 12 persone, dal provvedimento del giudice con le ipotesi di associazione per delinquere, frode fiscale, riciclaggio, trasferimento di valori all’estero e bancarotta. 
Un’indagine che ha già superato la prova del Riesame che ha respinto i ricorsi dei principali indagati: Pasquale Maietta, Paola Cavicchi, Fabrizio Colletti e Fabio Allegretti. Il 19 aprile Maietta si avvalse della facoltà di non rispondere, raggiunto nella clinica romana dove fu arrestato, per l’interrogatorio di garanzia.
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