«Vincenzo Zaccheo è il candidato sindaco del centrodestra per Latina». Il centrodestra pontino recepisce le indicazioni dei vertici nazionali dei partiti della coalizione e in serata scioglie le riserve con una nota congiunta firmata da Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Cambiamo-Coraggio Italia, Udc e Rinascimento con Sgarbi. Dopo mesi di polemiche ed estenuanti rinvii la decisione è presa: tocca all'ex sindaco ed ex parlamentare sfidare il primo cittadino Damiano Coletta e gli altri candidati.
«Latina merita di tornare ad essere protagonista nel panorama
provinciale, regionale e nazionale - si legge nella nota del centrodestra -. Un processo gravoso di cui Zaccheo, insieme al vicesindaco Matilde Celentano espressione di FdI e ad una squadra competente e volta al rinnovamento, incarna, grazie alla sua esperienza e preparazione, il giusto mix tra autorevolezza e professionalità per far rinascere Latina dalle paludi in cui è precipitata». La campagna elettorale è già iniziata: «La seconda città del Lazio ha perso la guida amministrativa e territoriale - continua la nota - attraverso un'assenza di programmazione, peraltro oggettiva sia sulle infrastrutture sia sulle politiche dei rifiuti che sugli altri servizi e sui comparti vitali per l'economia; basta dare uno sguardo alla sanità, all'edilizia, all'agricoltura, al commercio, alla
cultura, al turismo e alla marina».
Sarà una sfida al calor bianco. «Con Zaccheo si ha l'ambizione di
attrarre gli investimenti privati, di intercettare i finanziamenti
pubblici e di valorizzare le peculiarità e le menti brillanti, giovani
e non al di là delle appartenenze, affinché Latina, città del
razionalismo, torni ad essere un punto di riferimento e una
destinazione sicura per il presente e il futuro delle nuove
generazioni come avvenne dalla fondazione con lo spirito, i sacrifici
e la concretezza dei pionieri e dei coloni», conclude la nota.
Facile immaginare che gli avversari ricorderanno a Zaccheo e al centrodestra come il più grande finanziamento pubblico che Latina ha ricevuto dal Governo, gli 80 milioni per la motroleggera, non sono mai stati usati per il deragliamento del progetto.