Graduatoria Sant'Andrea per infermieri, Usb: «Chiediamo utilizzo da sempre, serve tavolo in Regione»

Graduatoria Sant'Andrea per infermieri, Usb: «Chiediamo utilizzo da sempre, serve tavolo in Regione»
di Giovanni Del Giaccio
2 Minuti di Lettura
Domenica 26 Aprile 2020, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 10:36

Quelli in graduatoria al Sant'Andrea l'hanno definita «guerra tra poveri», accusando direttamente le organizzazioni sindacali sulla stabilizzazione di precari ai quali scade il contratto ma che a quanto sembra saranno mantenuti in servizio.

Vedi anche >> Infermieri, gli idonei del "Sant'Andrea" accusano i sindacati e rilanciano #scorrimentograduatoria

Una accusa che l'Usb spedisce al mittente: «Chi pensa di metterci nel calderone dei sindacati collusi al padrone e alla politica che governa la Regione Lazio sbaglia. Da anni ci battiamo per l’eliminazione del precariato nella sanità, come d'altronde in tutti gli altri ambiti lavorativi sia pubblici che privati, nel rispetto, però, della normativa vigente. E allora non possiamo tollerare critiche infondate e mistificatorie da chi, per un verso, cerca di racimolare consenso e qualche tessera e dall’altro da chi non sa più a che santo rivolgersi».

Sulla questione degli idonei della graduatoria concorsuale del Sant'Andrea «ci esprimiamo in maniera chiara e netta, così come chiare e nette sono le nostre richieste alla Regione Lazio». E l'Usb, attraverso i rappresentanti sanità pubblica e privata  del Lazio Maurizio Trimarchi e Michela Flores ricordano: «Chiediamo da tempo, anche prima dell’emergenza sanitaria,   l’assunzione di tutti gli idonei della graduatoria per due motivi: il primo per la impressionante carenza di personale dovuta ai commissariamenti e al blocco del turn-over e il secondo legato al diritto di chi, superando un concorso pubblico, ha acquisito il requisito fondamentale per entrare nella pubblica amministrazione. Riteniamo fondamentale pertanto, rimodulare il fabbisogno regionale di personale, tenendo conto delle nuove esigenze derivanti dall'emergenza epidemica e dall'indispensabile sviluppo della sanità territoriale e procedere all’assunzione a tempo indeterminato degli idonei nonché allo sblocco delle mobilità nazionali, per poi successivamente procedere alla stabilizzazione dei precari. E per far questo occorre che la Regione Lazio attivi un tavolo regionale che affronti in maniera organica e complessiva l'argomento affinché i favoritismi, gli scambi politici e le situazioni opache che stanno connotando la vicenda della proroga dei contratti a Latina, non si ripetano nuovamente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA