Infermieri, gli idonei del "Sant'Andrea" accusano i sindacati e rilanciano #scorrimentograduatoria

La campagna social degli infermieri
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Mercoledì 22 Aprile 2020, 19:14

«Basta lavoro precario! Assunzioni a tempo indeterminato subito e scorrimento della graduatoria del Sant'Andrea». Lo sostiene la "Conferenza permanente neoassunti/idonei graduatoria Sant’Andrea" all'interno di quella che loro stessi hanno definito una "guerra tra poveri" e attacca frontalmente le organizzazioni sindacali, Cisl in testa.

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In una lunga nota si afferma: «Assistiamo negli ultimi mesi a continue ingiustizie nei confronti di vincitori e idonei, nonché neoassunti, della graduatoria Sant’Andrea, composta di 7472 infermieri, probabilmente la più importante della storia della professione infermieristica per numeri e percorso consorsuale. Ad impedirne l’assunzione, una commistione di interessi tra sindacati – quasi tutti, nessuno escluso, ahinoi anche quelli di base – partiti, direttori generali e imprenditori di (false) cooperative. Con una campagna che definire patetica sarebbe un eufemismo, diversi infermieri precari   della Asl di Latina nelle ultime settimane stanno cercando di farsi stabilizzare   senza aver superato concorso pubblico, addirittura rivendicando una presunta “superiorità in termini di preparazione” rispetto a chi ha superato il concorso del Sant’Andrea». 

Nulla contro i colleghi, ma gli appartenenti alla graduatoria chiariscono:  «Se si vuole superare il precariato – come dicono tutti  - non si può continuare ad alimentare assunzioni discriminatorie nei confronti di chi ha superato un pubblico concorso. La campagna dei colleghi di Latina è mossa coi fili della burocrazia sindacale della Cisl. Nel frattempo altri sindacati provano ad accreditarsi, sia tra gli idonei che tra gli avvisisti, per stare con un piede in due scarpe».

La Cisl - per la cronaca - ha sostenuto che fosse giusto prorogare per l'emergenza il contratto a chi lo aveva in scadenza e nel frattempo far scorrere la graduatoria  per le nuove assunzioni, ma nella loro presa di posizione gli infermieri del Sant'Andrea si «dissociano pubblicamente dall'operato» e chiedono alle altre organizzazioni sindacali di fare altrettanto.   

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