Salvò ragazza nel pozzo, ora avrà il suo sangue: gara di solidarietà per un vigile malato

Francesco Di Somma, il 5 aprile scorso, giorno di Pasquetta, salì agli onori delle cronache per aver salvato una 20enne caduta in un pozzo artesiano a Casaluce

Salvò ragazza nel pozzo, ora avrà il suo sangue: gara di solidarietà per un vigile malato
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Venerdì 3 Dicembre 2021, 18:19 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 12:57

Da vigile del fuoco «eroe», sempre pronto ad aiutare gli altri anche nelle situazioni più complicate, a paziente affetto da una malattia rarissima del sangue, bisognoso dell' aiuto degli altri e di concrete manifestazioni di solidarietà. È cambiata, e tanto, in pochi mesi la vita di Francesco Di Somma, il vigile del fuoco del comando provinciale di Caserta - in servizio al distaccamento di Aversa - che il 5 aprile scorso, giorno di Pasquetta, salì agli onori delle cronache per aver salvato una 20enne caduta in un pozzo artesiano a Casaluce (Caserta). Dopo quel gesto eroico però, la vita di Francesco ha preso una piega inattesa, e ora il pompiere napoletano di 42 anni sposato con due figli (risiede a Giugliano in Campania), cui è stato diagnosticata una rara patologia nota come emoglubinuria parassostica notturna, si trova «dall'altra parte», bisognoso di trasfusioni settimanali in attesa del trapianto di midollo.

Yari Di Somma, fratello di Francesco, ha così lanciato un appello a donare sangue e Carla, questo il nome della ragazza salvata a Pasquetta, ha subito aderito e andrà con la madre all'ospedale Cardarelli di Napoli a donare sangue per Francesco.

Una storia di ruoli ribaltati connotata da grande umanità che si è consumata in pochi mesi. Francesco Di Somma fa parte del nucleo Saf (Speleo-alpino-fluviale), ovvero quei pompieri che cercano dispersi o le persone cadute nei posti più inaccessibili. In tale veste, la scorsa Pasquetta, non esitò a calarsi con imbragatura e attrezzatura ad hoc in un pozzo artesiano di Casaluce in cui era caduta una ventenne dopo il cedimento di una grata in ferro; Francesco tirò fuori la giovane donna salvandole la vita, e divenne uno dei tanti eroi silenziosi che vestono la divisa dei vigili del fuoco. Passarono le settimane e Francesco, in seguito a normali analisi del sangue, scoprì di avere un ridotto numero di piastrine iniziando così il suo veloce calvario. È il fratello Yari a raccontare l'angoscia vissuta in questi mesi.

«Fino a prima dell'estate Francesco, un omone di quasi due metri - dice con amara ironia Yari - stava bene; poi da una semplice analisi del sangue abbiamo scoperto che aveva le piastrine in diminuzione; ha cercato di correggere qualcosa nello stile di vita ma la piastrine continuavano a scendere. Così abbiamo girato tanti ospedali per capire cosa avesse, e al Cardarelli di Napoli, al reparto di ematologia guidato dal dottore Felicetto Ferrara, hanno diagnosticato questa patologia rarissima».

In pratica Francesco ha poche piastrine e globuli rossi, per cui non può lavorare perché corre il rischio di procurarsi ferite che potrebbero portare ad emorragie letali - da un mese è in malattia - ma nello stesso tempo, avendo un sistema immunitario ridotto all'osso, non può ammalarsi per cui deve stare a casa e non può essere ricoverato in ospedale. Ma comunque ha bisogno una-due volte a settimana di trasfusioni di sangue e piastrine. «Chiedo a tutti - dice Yari - di fare la propria parte donando il sangue a prescindere dal gruppo sanguigno, perché il Cardarelli può scambiare le sacche con altri ospedali e farsi dare sangue del gruppo di mio fratello». La gara di solidarietà è già partita nelle scorse settimane, quando i colleghi del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Caserta si sono recati all'ospedale Cardarelli per donare il sangue.

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