Turismo, i musei battono le spiagge: in Italia è un’estate all’incontrario

Ferragosto sotto l’ombrellone in chiaroscuro tra il “caro-lettini” e la stangata dei trasporti

Turismo, i musei battono le spiagge: in Italia è un’estate all’incontrario
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 17 Agosto 2023, 01:11 - Ultimo aggiornamento: 10:03

Le vacanze intelligenti. Sulle spiagge non c’è stato il deserto ma neppure il successo di presenze auspicato tra caro ombrelloni, divieti di pranzo al sacco e tariffe aeree e dei traghetti alle stelle. Al contrario, le città d’arte per Ferragosto hanno registrato flussi di visitatori inattesi. E a dimostrarlo ci sono i dati dei musei, quasi a spiegare che può essere migliore una passeggiata al fresco tra le opere d’arte di un antico palazzo (ma anche la sfida del sole rovente al Colosseo) rispetto alla prospettiva di abbrustolirsi, a caro prezzo, sul lettino di uno stabilimento, mentre risuona a tutto volume Italodisco (ovviamente non tutte le offerte in spiaggia sono di questo tipo).


TOUR
I dati diffusi dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, raccontano che a Roma ci sono stati oltre 24mila visitatori in un giorno solo al Parco del Colosseo.

Più nel dettaglio: quasi 150 mila ingressi nei musei italiani a Ferragosto. Significa che nei musei e parchi archeologici statali sono stati 123.069, a cui vanno aggiunti i 14.121 visitatori del Vittoriano e i 4.871 del Giardino di Boboli, a Firenze, non a pagamento. Nell’intero ponte, dicono ancora al Ministero, le visite sono state oltre 500mila. Prendiamo Roma: nei soli musei civici oltre 14 mila persone hanno visitato le aree museali e archeologiche di Roma Capitale nei giorni del ponte di Ferragosto; in particolare i Capitolini hanno fatto registrare 4.300 visitatori e l’area archeologica dei Fori Imperiali, in connessione con Foro Romano e Palatino, 3.500.


Al mare? Il bilancio è in chiaroscuro. Dalla Romagna, dal Veneto, dalla Puglia ma anche dal litorale laziale arrivano cartoline con una buona presenza di bagnanti (decisive ad esempio sulla riviera adriatica le scelte last minute), ma già in Sardegna il nodo irrisolto delle tariffe aeree, ma ancora più dei traghetti con cui portarsi la propria macchina ha fatto sì che questo Ferragosto - ma in generale tutta la prima parte del mese - non raggiungesse i picchi di presenze auspicati. Certo, una parte degli italiani ha rinunciato a partire a causa dell’inflazione e della contingenza economica o, quanto meno, ha ridotto il numero di giorni della vacanza. Eppure i dati che giungono dagli aeroporti sembrano raccontare altro.


ARRIVI E PARTENZE
L’aeroporto più importante di Italia, Fiumicino, sta segnando un picco fino a 150 mila passeggeri in un giorno a cavallo di Ferragosto. Nello scalo gestito da Adr nell’ultimo fine settimana i passeggeri sono stati 421.200, con una media di 843 voli al giorno. Domenica scorsa ci sono stati 143 mila passeggeri. Analizza Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma: «Fino a luglio abbiamo avuto in Italia e nella Capitale un boom di presenze. Il 2023 stava andando molto bene. Devo dire però che qualcuno aveva però previsto che la bolla sarebbe scoppiata, perché per ragioni economiche, pensiamo alle rate dei mutui o al caro energia, molte famiglie avrebbero frenato e risparmiato. Per fortuna ci stanno salvando i turisti americani e degli altri paesi europei che continuano a sbarcare nei nostri aeroporti e a visitare città d’arte come Roma. A luglio abbiamo avuto una spinta incredibile da eventi come i concerti, ma la città si deve organizzare. Se non si trovano i taxi, come è successo negli ultimi mesi, e il trasporto pubblico funziona male, pensate davvero che poi i turisti stranieri torneranno a Roma?».
 

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