I cittadini spiegano che i titolari della pizzeria «difendono la stabilità del loro lavoro per paura di perdere clienti affezionati, che a seconda di chi vedono al bancone storcono il naso e pensano di cambiare pizzeria».
Come riferisce il quotidiano, i titolari confermano che a spingerli verso questa decisione è stato il disappunto di qualche cliente e precisano che in passato ha lavorato con loro personale di diverse nazionalità, senza discriminazioni di alcun genere. Gli autori della missiva affidata a Facebook lanciano la sfida. «Potrebbe accadere che gli stessi italiani che si sentono cittadini del mondo, e amano i viaggi, gli scambi e gli incontri, non siano disturbati dagli stranieri che lavorano e decidano di sostenere l'attività di chi assume qualche straniero a rischio di perdere clienti», scrivono ancora. «Potrebbe accadere che a fine serata si scopra di aver venduto qualche pizza in più e non in meno - concludono - e che scegliere di giustificare le discriminazioni non paghi, perché i cittadini che si indignano per le ingiustizie sono più di chi le pratica».
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